Nella giornata di ieri OPPO ha ufficializzato in Italia il nuovo OPPO Reno11 F 5G, smartphone Android che va ad ampliare la serie OPPO Reno11 e si colloca nel cuore della fascia media.

Lo smartphone offre finiture di pregio, un ampio display OLED a 120 Hz circondato da cornici sottilissime, un comparto fotografico triplo e una batteria capiente che, affiancata a un SoC non troppo energivoro, dovrebbe garantire una lunga durata.

A completare la scheda tecnica del neo arrivato in casa spicca il debutto di LinkBoost, una nuova tecnologia proprietaria che si occupa di ottimizzare la connettività e il segnale dei propri smartphone.

Nelle ultime ore il colosso cinese ha mostrato in dettaglio i pregi di questa nuova tecnologia e che impatto potrà avere nel settore mobile.

LinkBoost di OPPO punta a migliorare la connettività nelle zone scarsamente coperte

Nel 2023 quasi il 70% degli utenti mobile in India ha avuto a che fare con problemi di connessione, cali di segnale o interruzioni di chiamate a causa di infrastrutture carenti e aree scarsamente raggiunte dal segnale; questi i dettagli diffusi dalla ricerca di LocalCircles che mettono in luce i costanti problemi di connettività ancora presenti nel territorio indiano.

Questa è stata la scintilla che ha convinto OPPO a investire tempo e denaro nella ricerca di una soluzione che potesse non solo ovviare al problema sul suolo indiano ma migliorare la connettività dei possessori di smartphone del colosso; sebbene la condizioni del territorio italiano non siano paragonabili a quelle indiane tutti abbiamo avuto a che fare con interruzioni improvvise di chiamate o scomparse di segnale, costanti cambi di cella e disservizi simili.

LinkBoost è il frutto del lavoro di oltre tre mesi di un team di ricerca messo insieme da OPPO che si è occupato di analizzare la situazione in numerose nazioni e arrivare a correggere più di un centinaio di problemi di connettività.

LinkBoost utilizza un design surround a 360 gradi dell’antenna e si avvale di ottimizzazioni del software per potenziare la trasmissione e la ricezione del segnale.

Inoltre sfrutta alcuni algoritmi di intelligenza artificiale per gestire al meglio la commutazione continua tra le celle di rete, migliorando la stabilità in vari ambienti, migliorando l’efficienza delle radiazioni, espandendo le bande di frequenza di copertura del 50% e in ultimo incrementando il segnale di rete dello smartphone che ne è dotato.

OPPO è dedita all’introduzione di miglioramenti che rafforzano la comunicazione anche in aree con scarsa ricezione del segnale. Il nostro obiettivo è massimizzare l’efficienza delle reti deboli attraverso il miglioramento prioritario dell’antenna e il riconoscimento intelligente delle celle di rete.

Man mano che OPPO avanza in questo campo, i consumatori potranno beneficiare dell’arrivo di iterazioni più sofisticate di LinkBoost negli smartphone OPPO.

Scendendo nel dettaglio dei test effettuati, OPPO afferma di aver testato ampiamente LinkBoost, con oltre 200 casi di test e 300 casi studio sulla serie OPPO F25 Pro e Reno11.

La tecnologia, il cui motto è Elevating Your Connection, è capace di diminuire drasticamente (oltre il 24%) le interruzioni di chiamata e migliorare dell’80% le videochiamate (l’azienda ha testato quelle di WhatsApp) nei dispositivi con processori di categoria simile, un risultato senz’altro impressionante.

LinkBoost, come accennato, incontra la massima ottimizzazione sugli smartphone OPPO, nella fattispecie i neo arrivati OPPO F25 Pro e la serie Reno 11 (ancora non ufficializzata in Italia).

I risultati su questi modelli fanno registrare incrementi nella ricezione di oltre il 58% con un aumento drastico della potenza di trasmissione del 73% sulla serie Reno 11 e del 100% su OPPO F25 Pro.

LinkBoost, come detto, non si occupa di migliorare il segnale nelle aree scarsamente raggiunte bensì potenzia la rete stessa anche in zone in cui il segnale è debole per motivi infrastrutturali (come edifici dai muri spessi, ascensori e simili); stesso risultato si ottiene anche in aree molto affollate in cui il segnale è spesso carente.

Sarà interessante osservare come questa tecnologia si evolverà nel corso del tempo e che impatto concreto potrà avere nel migliorare la connettività e le esperienze digitali degli utenti.

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