La tecnologia delle batterie per gli smartphone sembra essersi arenata da qualche anno. Dai primi modelli touchscreen ad oggi, l’industria punta ancora sulle batterie agli ioni di litio. Una soluzione collaudata, che però mostra limiti sempre più evidenti, specie con l’uso intensivo di fotocamere, connessioni dati sempre più veloci e applicazioni sempre più avide di risorse. La tecnologia va avanti, ma l’autonomia resta sempre il tallone d’Achille di quasi tutti i modelli presenti attualmente in commercio.

La serie Magic6 di HONOR avrà più autonomia grazie a questa innovazione

Ma, finalmente, forse qualcosa si sta muovendo. HONOR ha presentato importanti novità per la serie Magic6 presentata qualche settimana fa, con l’implementazione della seconda generazione di batterie al silicio-carbonio. Si tratta in tutto e per tutto di una soluzione già vista, adottata lo scorso anno nella serie Magic5 (qui trovate la recensione di HONOR Magic5 Pro dello scorso anno), ma limitata al solo mercato cinese. Stavolta, invece, il produttore si prepara per un lancio su scala mondiale, sfruttando l’esperienza positiva dell’anno scorso come una fase di test preliminare prima di espandersi a livello globale.

Ma come funziona questa soluzione adottata dal produttore cinese? Da sempre le batterie agli ioni di litio rappresentano la scelta prevalente nel settore degli smartphone. La loro capacità e velocità di ricarica dipendono dalla quantità e dal flusso degli ioni di litio. Un fattore chiave è la selezione del materiale per l’elettrodo negativo: solitamente si utilizza la grafite, con una capacità teorica di 372 mAh/g.

HONOR ha compiuto un passo in avanti significativo sotto questo aspetto, puntando su un elettrodo negativo in silicio. Il silicio puro ha infatti una capacità teorica impressionante di 3579 mAh/g, dieci volte superiore alla grafite. Tuttavia questa soluzione non è esente da svantaggi e criticità: in particolare, presenta un’espansione volumetrica fino al 300%, dunque i rischi di danni sono dietro l’angolo, e garantisce un ciclo di vita inferiore agli elettrodi in grafite.

L’obiettivo del produttore è certamente ambizioso: vuole infatti incrementare sensibilmente la densità energetica delle celle. In parole povere, a parità di dimensioni fisiche, le nuove batterie promettono di immagazzinare più energia. Si tratta di un balzo in avanti reso possibile dai progressi nella tecnologia al silicio-carbonio.

Gran parte del merito è del chip HONOR E1: ecco di cosa si occupa

HONOR parla di capacità fino a 5.600 mAh, un risultato che non fa gridare di certo al miracolo, ma che risulta comunque notevole per gli standard odierni. Non solo più energia quindi, ma anche più stabilità. Il merito è anche del chip HONOR E1, che si occuperà della ottimizzazione e della gestione termica delle batterie, grazie ad algoritmi dedicati in grado di regolare la scarica in base al carico che riescono a garantire rese ottimali anche con temperature rigidissime.

Il chip HONOR E1 rappresenta un passo avanti nella gestione dell’alimentazione degli smartphone. Grazie alla tecnologia Smart Discharging Solution, ottimizza i processi di carica e scarica della batteria; riconosce inoltre in modo intelligente diversi scenari di temperatura e carico, permettendo una ricarica più completa ed efficiente rispetto alle batterie standard attualmente presenti sul mercato.

Inoltre regola dinamicamente il proprio algoritmo in base a tensione e corrente, calcolando con precisione la capacità residua. Rispetto alle soluzioni attuali senza un chip dedicato, HONOR E1 migliora del 3% la gestione energetica. Monitora con precisione anche in condizioni di batteria scarica, per una scarica più efficiente. Adatta il tasso di scarica ai diversi utilizzi, prolungando l’autonomia.

Infine integra un algoritmo per basse temperature, ottimizzando le prestazioni in ambienti rigidi. HONOR ha sviluppato un algoritmo su misura, migliorando nettamente il calcolo della capacità residua. Ecco come il chip HONOR E1 porta innovazione nella gestione dell’alimentazione.

HONOR ha condotto una serie di test di sicurezza che certificano la robustezza di questa soluzione

Trattandosi di una novità assoluta per il settore mobile, HONOR ha condotto accurati test di sicurezza. Le prove di resistenza comprendono flessioni, cadute, vibrazioni, improvvisi sbalzi termici. L’obiettivo è garantire la massima affidabilità, e sembra che il produttore cinese sia riuscito a centrare in pieno l’obiettivo.

La batteria ha ottenuto importanti certificazioni, come la marcatura UK Conformity Assessed, la marcatura CE, gli standard GB, la certificazione CNAS e la certificazione UN38.3, confermando la sua affidabilità e sicurezza. Grazie a questa innovazione, gli utenti possono godere di prestazioni superiori e della tranquillità di avere una batteria affidabile nel lungo termine.

Insomma, sembrano esserci tutti i presupposti per un salto di qualità sul fronte dell’autonomia. La speranza è che l’esempio di HONOR venga presto seguito da altri big del settore. Per troppo tempo, infatti, le innovazioni sulle batterie sono rimaste ai margini; ora ci sono concrete speranze di svolta.

Qualora foste interessati ad approfondire l’argomento, potete visionare il video realizzato dai colleghi di PhoneBuff che, per comodità, trovate qui sotto.

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