Da poche ore, Meta ha bloccato l’accesso a Threads per gli utenti europei che non possono praticamente più utilizzare la piattaforma, nata come rivale di Twitter, che ha spopolato nell’ultima settimana.
Non sembra, tuttavia, una cosa sorprendente dal momento che l’applicazione non è mai ufficialmente arrivata in Europa: lanciata lo scorso 5 luglio negli Stati Uniti e in altri 100 paesi extra-europei, per utilizzarla dalle nostre parti era necessario installare manualmente l’applicazione (cosa che adesso non basta più). Vediamo dunque cosa sta succedendo e i motivi che hanno spinto Meta a bloccare la piattaforma per gli utenti europei.
Indice:
Threads non funziona più per gli utenti Europei
Avrete sicuramente sentito (almeno) parlare, soprattutto nel caso di utenti iOS che non hanno ancora avuto il privilegio di provare l’app, di Threads, l’ultima nata del gruppo Meta come spin-off di Instagram per contrastare Twitter, da alcuni mesi in balia di situazioni che non hanno fatto troppo piacere agli utilizzatori assidui della piattaforma.
Da lì, Zuckerberg e soci hanno scelto di creare qualcosa che ricordasse il Twitter degli albori, un’app semplice, sia dal punto di vista della registrazione (bastava collegare il proprio account Instagram per accedere in pochi secondi) che dal punto di vista grafico e delle funzionalità (zero orpelli, design minimale, le funzionalità giuste al posto giusto).
Già da prima del lancio ufficiale della piattaforma era chiaro che, almeno in un primo momento, l’app non sarebbe stata disponibile in Europa. Tuttavia, il blocco, era stato posto solo alla presenza dell’app sugli store (Google Play Store e App Store di Apple): di conseguenza, bastava sfruttare il sideload (solo su Android) e installare manualmente il pacchetto APK per utilizzare l’app.
La situazione attuale
Dopo 8 giorni ininterrotti di funzionamento per gli utenti europei, Meta ha deciso di fare qualcosa per bloccare loro l’accesso: Threads, di conseguenza, non funziona più in Europa. Aprendo l’app è possibile comunque visualizzare i post presenti nella pagina iniziale (e aggiornarla per vederne di nuovi).
Il profilo dell’utente è stato “svuotato”, sia nella sezione “Threads” che nella sezione “Risposte”: l’unico messaggio presente è “Spiacenti, si è verificato un errore.”. Cercando di pubblicare un thread, verrà restituito il messaggio “Caricamento del tuo thread non riuscito”. In entrambi i casi troviamo poi un tasto “Riprova” che però non serve a nulla. Anche visitando profili terzi, ci troveremo davanti a sezioni vuote. Stessa cosa per la sezione “Attività” che è stata svuotata in tutte le sue parti. Potete apprezzare la situazione attuale per gli utenti europei dalla seguente galleria.
Non sembra esserci un modo per aggirare il blocco
Qualcuno potrà pensare che, come accade per alcuni servizi, l’utilizzo di una VPN possa essere la soluzione giusta per aggirare il blocco di Threads in Europa. A quanto pare, invece, non è così: dal momento che un account della piattaforma è a tutti gli effetti creato a partire da un account Instagram (e quindi i dati sono gli stessi), il fatto che l’account sia stato creato da un utente europeo è condizione sufficiente per il blocco.
Il blocco di Threads è “colpa” del DMA
L’accesso a Threads, al momento della stesura di questo articolo, è disponibile esclusivamente negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri 100 paesi.
Il motivo per cui la piattaforma non è disponibile in Europa è legato ad alcune parti del DMA (Digital Markets Act) approvato nel luglio 2022 dal Parlamento Europeo ed entrato in vigore nel novembre del 2022. Più nel dettaglio, la causa sarebbe il fatto che Meta va a combinare i dati di Threads con quelli di Instagram: pur rispettando il GDPR, la piattaforma dovrebbe chiedere agli utenti il consenso per potere combinare i dati provenienti da diverse piattaforme (nell’ottica di annunci personalizzati); senza la richiesta di consenso, questa combinazione di dati è qualcosa di vietato.
Mancano comunicazioni ufficiali da parte di Meta. Non sappiamo se arriveranno (visto che comunque la piattaforma non è ufficialmente disponibile in Europa) o se, affinché la situazione si sblocchi, dovremo aspettare che Zuckerberg e soci adeguino la piattaforma alle normative vigenti.
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