Un anno fa Google ha comunicato una mossa che ha cambiato il volto di Google Assistant, segnando la fine del supporto per le applicazioni vocali di terze parti, compresi i giochi. Ora, a distanza di un anno, questo cambiamento è in pieno svolgimento sui dispositivi Nest Hub. Si tratta di un salto in avanti o un passo indietro? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Cosa erano le Conversational Actions

Le Conversational Actions erano conosciute come esperienze che permettevano agli utenti di interagire con Google Assistant tramite comandi vocali specifici, quali “Ehi Google, parla con [app/servizio]”. Questa funzionalità aveva trasformato l’uso degli assistenti vocali, espandendo la sua portata ben oltre il semplice controllo vocale di un dispositivo.

Google, però, non si era limitata a questo: aveva infatti esteso il concetto di Conversational Actions anche ai display smart, introducendo la possibilità di utilizzare applicazioni e giochi attraverso sia input vocali che tattili. Così facendo, erano state create nuove esperienze interattive come rompicapi e libri illustrati.

Perché Google ha scelto di interrompere il supporto

Google ha annunciato l’interruzione del supporto per le Conversational Actions a giugno dello scorso anno, indicando come motivo lo scarso utilizzo di questo metodo da parte degli sviluppatori terzi. Questa decisione non è stata immediatamente applicata, ma è stata preceduta da un periodo di sospensione di un anno, durante il quale gli utenti sono stati informati del prossimo cambiamento e hanno avuto modo di trovare soluzioni alternative.

Adesso l’era delle Conversational Actions è ufficialmente conclusa: gli utenti più attenti avranno infatti notato la scomparsa di queste funzionalità di terze parti, con la rimozione anche della sezione “Giochi” sul Nest Hub.

Questa decisione ha avuto un impatto significativo su alcune categorie di app vocali sul Nest Hub, come ad esempio le app per la spesa. Un esempio è OurGroceries, un’app molto popolare per la gestione della spesa, che ha subito le conseguenze di questa deprecazione.

Un altro cambiamento importante riguarda l’integrazione delle Note e degli elenchi di terze parti all’interno di Google Assistant, come Any.do, AnyList e Bring Shopping Lists. Queste funzionalità sono state chiuse questo mese, in quanto basate sulla stessa piattaforma di Conversational Actions.

Tuttavia, non tutto è perduto. Google ha confermato che l’utilizzo di Google Keep per interagire con gli elenchi della spesa a voce rimarrà disponibile, il che sottolinea come Big G voglia spingere sempre di più le app e i servizi proprietari.

Il futuro di Google Assistant

Nonostante questo cambiamento radicale, Google non sembra intenzionata a rinunciare all’interazione vocale; al contrario, sta concentrando le sue energie sull’aggiunta di funzionalità vocali alle app Android. Questo implica che gli utenti potrebbero essere in grado di impartire comandi simili sui propri smartphone Android.

È importante sottolineare, però, che alcune funzioni non saranno influenzate da questa decisione: gli utenti potranno ancora fare domande, riprodurre musica e video, effettuare chiamate, impostare timer, controllare la casa intelligente e avviare e controllare le applicazioni Android attraverso Google Assistant.

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