In occasione del keynote di apertura del Google I/O 2023, Google ha annunciato corpose novità che riguardano Google Chrome il quale, sebbene non abbia rubato la scena alle altre novità della giornata, si arricchisce di alcune funzionalità sotto il cofano che mirano ad espanderne le potenzialità facilitando, al contempo, la vita agli sviluppatori di terze parti. Scopriamo di cosa si tratta.

Google Chrome strizza l’occhio agli sviluppatori

La prima novità degna di nota strizza l’occhio agli sviluppatori i quali, dopo aver completato la realizzazione di un’applicazione per Android, spesso investono risorse aggiuntive nella creazione di una versione compatibile con il web tramite un tool chiamato Web Assembly. Ebbene, Google ha annunciato il supporto ai linguaggi di programmazione Koatlin e Dart snellendo di gran lunga il processo di migrazione sul web delle app in quanto consentono di copiare la caratteristiche dell’app originale su Chrome. Una novità che non catturerà l’attenzione degli appassionati rispetto a annunci come i nuovi Pixel 7a (qui la nostra recensione), Google Pixel Fold e Pixel Tablet ma che potrebbe avere un ruolo cruciale nella creazione di applicazioni in grado di offrire esperienze sempre più coerenti e omogenee qualsiasi sia la piattaforma su cui vengono fruite.

L’IA si fa più veloce e sicura grazie allo standard WebGPU

Come risaputo, l’intelligenza artificiale è l’argomento più caldo del settore e oggi ne è stata l’ennesima conferma riuscendo a monopolizzare gran parte del keynote; in tal senso, Google Chrome si prepara ad espandere le proprie capacità per accogliere al meglio i prodotti dell’intelligenza artificiale generativa come Bard. Gli ambiti su cui il colosso si è concentrato riguardano quello della velocità e della sicurezza di Google Chrome nella gestione delle sfide poste dall’IA, un ambito in cui la regolamentazione della privacy degli utenti e l’etica faticano a tenere il passo del frenetico sviluppo tecnologico.

La tecnologia in grado di soddisfare i suddetti requisiti si chiama WebGPU, sostituta di WebGL e standard Web e API JavaScript per la grafica e il calcolo accelerati, che prende il nome dall’abilità che le consente di sfruttare la GPU presente sul dispositivo grazie alla quale offrire una velocità di utilizzo tre volte superiore rispetto al predecessore e un’esperienza di utilizzo più sicura in quanto tutte le operazioni si svolgono sul dispositivo. In ottica intelligenza artificiale generativa questo cambiamento consentirebbe a Google Chrome di eseguire gli algoritmi di machine learning a una velocità cento volte superiore rispetto a WebGL; il tutto in un contesto che rispetta completamente la privacy degli utenti.

Chrome è pronto ad accogliere le passkey

Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato del supporto delle passkey su tutti gli account Google, il nuovo metodo di autenticazione punta a offrire un’alternativa più semplice e sicura alle tradizionali password le quali, sovente, possono rivelarsi frustranti e tutt’altro che sicure. Al contrario, le passkey consentono di accedere alle app e ai siti web utilizzando metodi di autenticazione biometrica quali l’impronta digitale, la scansione del volto oppure il PIN di blocco dello schermo. Ebbene, Google, in occasione della conferenza, è tornata sull’argomento portando alcuni esempi illustri di aziende come Shopify che hanno ottenuto un significativo incremento della sicurezza delle proprie operazioni quotidiane grazie all’adozione delle passkey.

Queste erano alcune tra le novità più rilevanti presenti nel nuovo Google Chrome il quale si appresta ad accogliere più di cento nuove API che puntano a plasmare il futuro del browser più popolare al mondo.

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