Dopo l’evento Far Out di Apple, nel quale tra le altre cose sono stati presentati i nuovi iPhone 14, si fa un gran parlare sul web della nuova funzione implementata dal colosso di Cupertino, la Dynamic Island.

Vi abbiamo già riportato il primo esempio di plagio di tale funzione su uno smartphone Xiaomi, e ora, arriva un’app che porta la Dynamic Island anche su tanti altri smartphone con il sistema operativo di Google.

Smart Bird è solo la prima di una lunga serie di applicazioni per avere la Dynamic Island su Android

Ne siamo tutti consapevoli e lo abbiamo ribadito più volte, iOS e Android si copiano a vicenda, non è una novità e non dovrebbe stupire più di tanto il fatto che una funzione dall’effetto wow come la Dynamic Island verrà presto o tardi aggiunta da molti brand sui propri smartphone, ma vi abbiamo già parlato anche di questo.

Oggi vi parliamo di quella che probabilmente è la prima applicazione di terze parti, che si prefigge lo scopo di portare la Dynamic Island sugli smartphone Android.

Come potete vedere dal tweet qui sopra, un utente ha testato un’applicazione cinese chiamata Smart Bird: l’app in questione è un primo tentativo di portare la funzione sopra citata su altri dispositivi.

Al momento l’applicazione è completamente in cinese e non è presente sul Google Play Store, lo stesso utente infatti sottolinea di procedere al download “a vostro rischio e pericolo”. Inoltre le sue funzionalità sono limitate per il momento, l’isola infatti appare solo in due determinate circostanze, ovvero quando si collega lo smartphone al caricabatterie, oppure quando si accoppiano delle cuffie Bluetooth.

Ad ogni modo per essere il primo tentativo di implementazione sui Pixel, il risultato estetico generale non è affatto male, l’animazione è fluida e probabilmente con una migliore calibrazione dei colori in futuro andrà a nascondere meglio il foro della fotocamera. Qualora foste interessati a provarla con mano vi basta recarvi su Twitter per reperire il link utile al download, l’applicazione richiede solo due permessi, l’accesso alle notifiche e l’autorizzazione per il Bluetooth, entrambe teoricamente più che lecite per il suo funzionamento; se però volete un consiglio spassionato, forse è meglio attendere considerando che gli sviluppatori in questione non sono tra i più rinomati, in fondo non mancherà molto prima di poter reperire anche sul Play Store applicazioni di questo tipo.

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