Nei mesi scorsi è emerso che il team di Google è al lavoro su una nuova funzionalità chiamata Find My Device Network, ossia la versione Android di una soluzione già disponibile per i device di Apple (Find My Network).

Le stringhe trovate nell’app Google Play Services suggerivano che questa rete consentirà all’utente di localizzare i propri dispositivi e quelli di altre persone, senza tuttavia fornire particolari dettagli relativi al suo funzionamento.

La nuova versione dell’app Google Trova il mio dispositivo contiene diverse stringhe dedicate a questa funzionalità, permettendoci così di farci un’idea di ciò che potremmo aspettarci nei prossimi mesi dal colosso di Mountain View.

Ecco come migliorerà Google Trova il mio dispositivo

Nelle scorse ore il team di Google ha rilasciato la versione 2.4.043_df dell’app Trova il mio dispositivo e, come apprendiamo da XDA Developers, il suo codice contiene delle stringhe che fanno riferimento sia a “Find My Device Network” che all’API “Spot”.

E così scopriamo che il nuovo sistema ideato da Google consentirà agli utenti di contrassegnare un dispositivo come smarrito o trovato, aggiungere “comproprietari” che possono anche tracciare i propri dispositivi, esportare, importare e scansionare una chiave di crittografia per condividere il proprio dispositivo.

Senza dubbio una delle novità più interessanti è la rete Trova il mio dispositivo in crowdsourcing: in pratica, una volta che il device perde la connessione a Internet o esce dalla portata Bluetooth di uno qualsiasi degli altri dispositivi su cui è stato eseguito l’accesso, non può più essere monitorato esclusivamente dai propri dispositivi e quindi entra in gioco Find My Device Network in crowdsourcing, soluzione in virtù della quale altri telefoni Android nelle vicinanze con Google Play Services abilitato saranno in grado di contrassegnare silenziosamente la posizione del dispositivo smarrito.

Stando a quanto si apprende, quando un dispositivo contrassegnato come smarrito è stato avvistato, si riceverà una notifica dall’app Trova il mio dispositivo e Google tenterà di far squillare il device. La persona che lo ritrova non riceverà alcuna informazione sul proprietario di tale dispositivo, tutelando la sua privacy.

Una volta ritrovato un dispositivo smarrito, il proprietario può recuperarlo recandosi sul luogo in cui è stato individuato l’ultima volta (o incontrando la persona che lo ha trovato). E il proprietario del dispositivo non sarà l’unico a poter ritirare il device smarrito, in quanto sarà possibile aggiungere dei “comproprietari” (ciò inviando loro un codice QR o il file contenente la chiave crittografica).

Quando un utente condivide l’accesso a un dispositivo con un’altra persona, questa può monitorare la posizione del suo telefono dall’app Trova il mio dispositivo (ciò significa che può vedere la sua posizione) e ogni comproprietario può anche vedere gli indirizzi e-mail di tutti gli altri comproprietari (e del proprietario), quindi la condivisione di un device andrebbe fatta solo con persone di massima fiducia.

Potete scaricare la nuova versione di Google Trova il mio dispositivo dal Play Store attraverso il seguente badge: