A inizio settimana, come un fulmine a ciel sereno, Google svelava Google Pixel 6 e Google Pixel 6 Pro. Una delle novità peculiari dei due smartphone di fascia alta, oltre al design unico e singolare, è la presenza del primo SoC realizzato direttamente da Google (con l’aiuto di Samsung, secondo alcuni).

Qualcomm è qui per restare

Per chi è solito seguire con interesse gli sviluppi mondo mobile, il processore Tensor separa Google da un partner di primo livello: Qualcomm. Il colosso statunitense, fino all’arrivo di Google Pixel 5, è sempre stato al fianco dell’azienda di Mountain View offrendo di volta in volta i SoC Snapdragon. Secondo le ultime informazioni pubblicate in rete, Qualcomm continuerà a lavorare a stretto contatto con Google su prodotti attuali e futuri. Insomma, nonostante l’azienda di Sundar Pichai abbia deciso di fare di testa propria con Google Pixel 6 e Google Pixel 6 Pro, le due compagnie continueranno a condividere l’obiettivo di offrire ai propri utenti il meglio dei due mondi.

Una ulteriore dichiarazione resa da un portavoce di Qualcomm ai colleghi di Android Central, formalizza che “i processori Snapdragon rimangono sinonimo di esperienze mobili di punta di Android, inclusa la nostra partnership con le serie Samsung Galaxy, Fold e Flip.” Qualcomm ci sta forse dicendo tra le righe che l’atteso Google Pixel 5a monterà un suo processore e non una versione depotenziata del Tensor? Chi lo sa. Non ci resta che attendere e vedere quali cambiamenti a lungo termine provocherà la nuova strategia di Google in ambito processori.

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