A distanza di qualche giorno dalla segnalazione di AnandTech, che per prima aveva evidenziato le limitazioni alle prestazioni introdotte sulla serie OnePlus 9, il produttore cinese torna sull’argomento, dopo aver provato a chiarire la vicenda con un breve comunicato stampa.

All’interno di un post pubblicato sul forum ufficiale, che potete leggere integralmente consultando la fonte linkata a fine articolo, OnePlus conferma i motivi per cui è arrivata a una decisione così controversa. Le attuali CPU sono fin troppo potenti per le applicazioni che devono eseguire, con il rischio di aumentare i consumi e generare maggior calore in maniera inutile.

Ecco perché, come afferma la nota pubblicata ieri, il team di sviluppo ha deciso di concentrarsi per garantire agli utenti le migliori performance possibili senza però strafare, intervenendo quando necessario. Il nuovo Snapdragon 888, utilizzato su OnePlus 9 e OnePlus 9 Pro, viene sfruttato al massimo al momento dell’avvio delle app, o durante l’esecuzione di giochi particolarmente pesanti.

Per le azioni che non richiedono particolare potenza, come il browsing, la visione dei post su Instagram o attività simili, interviene il software che riduce la frequenza operativa della CPU, riducendo i consumi e la produzione di calore. OnePlus afferma che ogni intervento è stato testato approfonditamente per evitare che le limitazioni possano incidere in maniera negativa sull’esperienza d’uso.

Ancora una volta dunque OnePlus si ritrova a fare i conti con una cronica mancanza di chiarezza verso gli utenti finali, tenendo nascoste delle scelte progettuali che invece andrebbero indicate all’utente finale, al fine di permettere una scelta consapevole al momento dell’acquisto. Da una parte c’è il sospetto che la decisione di intervenire dal punto di vista software sia stata presa per coprire qualche mancanza dal punto di cista hardware.

I test condotti da AnandTech dimostrano che il risparmio energetico è davvero minimo, per cui OnePlus avrebbe potuto optare per una batteria di maggiori dimensioni per aumentare l’autonomia. Allo stesso modo il controllo delle temperature avrebbe potuto essere gestito con un sistema di raffreddamento più efficiente, come avviene per gli altri dispositivi che utilizzano lo Snapdragon 888.

Va altresì detto che OnePlus avrebbe potuto mettere in chiaro la questione e consentire agli utenti di disabilitare questa funzione di “risparmio energetico intelligente” con un semplice toggle, limitandosi a segnalare che la disattivazione avrebbe comportato maggiori consumi liberando però tutta la potenza a disposizione.

D’altro canto OnePlus si è costruita una solida reputazione sulle prestazioni dei propri dispositivi, tra i più veloci sul mercato, e limitare le prestazioni in maniera così goffa e occulta non depone certo a favore della compagnia guidata da Pete Lau.

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