ARM ha presentato in queste ore qualcosa di molto interessante, che certamente mette le basi su ciò che spingerà gli smartphone futuri a livello di potenza di calcolo. La nuova architettura ARMv9 segna il completo addio ai 32 bit, dopo aver lanciato ARMv8 nel 2011 che invece introduceva per la prima volta i 64 bit. ARMv8 è stato poi evoluto, ma l’azienda californiana ha deciso che per proseguire nella ricerca delle prestazioni e dell’efficienza, tra le altre cose, c’è bisogno anche di abbandonare definitivamente i 32 bit entro il 2023. Oltre a questo, ARM ha presentato i nuovi design dei core Cortex X2, A710, A510 e le nuove GPU Mali G710, G610, G510 e G310.

Verrebbe naturale essere maggiormente interessati dalla nuova generazione di core ad alte prestazioni Cortex X2 ma in realtà la vera sostanza e il grande salto generazionale lo vediamo su A710 e A510, quest’ultimo finalmente rinnovato dopo 4 anni in cui A55 non ha mai ricevuto ritocchi. Andando comunque con ordine, Cortex X2 promette un incremento in prestazioni del 16% rispetto a X1, a parità di nodo e frequenza. Lo scarto quindi potrebbe essere più ampio, visto che queste architetture saranno apprezzabili dal pubblico durante il prossimo anno in cui probabilmente vedremo nuovi processi produttivi e quindi nodi migliorati.

ARM v9 Cortex CPU

ARM pone molta enfasi su quanto i design presentati migliorino di molto la velocità del Machine Learning, che nel caso di Cortex X2 vede un incremento prestazionale doppio rispetto alla precedente iterazione. Sempre secondo il colosso americano, questo core avrebbe prestazioni massime in single thread migliori del 40% rispetto a una CPU laptop del 2020, nella fattispecie Intel i5 1135G7. Inoltre la nuova DSU-110 (“DynamiQ Shared Unit”) rende possibile accorpare fino a ben 8 core Cortex X2 per CPU ad alte prestazioni, qualcosa di davvero interessante in ambito laptop o addirittura server. Anche la cache L3, fondamentale per le prestazioni di una CPU, viene raddoppiata a 8 MB così come è stata ridotta drasticamente la latenza dell’accesso ai dati.

Come detto, anche i core serie “A” sono stati ridisegnati, e nel caso di A710 si passa da un design pensato principalmente per le prestazioni a un qualcosa di più equilibrato, visto che lo sforzo maggiore viene gestito da Cortex X2. Questo significa che Cortex A710 è soltanto il 10% più veloce del suo predecessore A78 ma è il 30% più efficiente a livello energetico. Accoppiando una CPU A710 e una GPU Mali G710, ARM promette un incremento prestazionale del 33% per la CPU e un miglioramento dell’efficienza del 15% del sistema, un qualcosa di davvero notevole.

ARM v9 platform

Come detto, era dal 2017 che il design dei core LITTLE non veniva aggiornato. A510 promette un 35% in più di velocità e un 20% in più di efficienza energetica rispetto ad A55. Anche le capacità di Machine Learning migliorano notevolmente, arrivando ad essere 3 volte superiori rispetto a prima. Secondo ARM questo design avvicina di molto le prestazioni dei core LITTLE rispetto ai fratelli maggiori, aspetto importantissimo per gli smartphone di fascia medio/bassa del futuro, che ne trarranno indubbiamente beneficio.

Grazie al nuovo design, due core A510 condividono alcune parti hardware, così che questi occupino meno spazio (e siano quindi meno costosi da produrre). A fare qualcosa di simile ci aveva già provato AMD, senza grandi risultati, ma sembra che ARM ci sia riuscita, perlomeno per core ad alta efficienza. ARMv9 cerca anche di migliorare la sicurezza e la capacità di processare grandi quantità di dati dei processori che lo adottano. La Memory Tagging Extension farà in modo di rendere più facile scovare e prevenire i fastidiosi memory leak che oltre ad essere un problema per la performance, lo sono anche per la sicurezza, in alcuni casi.

ARM Mali GPU

Le GPU Mali sono usate in circa il 50% degli smartphone e l’80% delle smart TV a livello mondiale. Per questo ARM ha presentato la sua gamma più ampia vista finora, in modo da coprire in maniera adeguata tutte le fasce di mercato. La nuova Mali G710 è la più potente, migliorando del 20% sia la potenza che l’efficienza rispetto alla scorsa generazione. Questa sarà probabilmente montata su alcuni Chromebook e smartphone flagship. Subito dopo troviamo la GPU Mali G610, che è basata su G710 ma adattata per dispositivi di fascia leggermente più bassa.

La GPU Mali G510 sarà il doppio più veloce rispetto alla generazione precedente (anche per quanto riguarda la performance del Machine Learning), guadagnando anche un 22% di efficienza energetica, che la rendono ideale per smartphone mid-range, smart TV e set-top box vari. Come per le CPU, anche per le GPU l’incremento più importante di prestazioni lo troviamo nella fascia bassa con la Mali G310, che promette un miglioramento di ben 4,5 volte per le prestazioni in Vulcan, 6 volte per le texture e rendering dell’interfaccia Android migliorato di ben due volte.

I device del futuro saranno davvero interessanti, nel frattempo però potete prepararvi alle offerte del Prime Day di Amazon grazie alla nostra pagina dedicata.