Un nuovo studio realizzato da un team di 11 antropologi ha documento l’uso dello smartphone per 16 mesi prendendo come campione 9 paesi in Africa, Asia, Europa e Sud America. Il risultato di questo studio, pubblicato sul libro The Global Smartphone: Beyond a youth techonoly coordinato dal professor Daniel Miller, rivela come l’utilizzo dello smartphone rappresenti per molti una “casa”, un “luogo in cui viviamo”.
Il telefono rappresenta la “casa” per molte persone
Il team di antropologi ha notato come l’utilizzo dello smartphone, e il tempo passato ad usarli, abbia in qualche modo ridotto le esigenze dello spendere del tempo faccia a faccia con le persone. “Il rovescio della medaglia – secondo Miller – è che in qualsiasi momento, durante un pasto, un incontro o un’altra attività condivisa, una persona può semplicemente ‘scomparire’, essendo “tornata a casa” sul proprio smartphone. Questo comportamento, e la frustrazione o persino l’offesa che può causare, è ciò che chiamiamo la ‘morte della prossimità’. Stiamo imparando a convivere con il rischio che anche quando siamo fisicamente insieme, possiamo essere soli socialmente, emotivamente o professionalmente. Allo stesso tempo, lo smartphone ci sta aiutando a creare e ricreare una vasta gamma di comportamenti utili, dal ristabilimento di famiglie allargate alla creazione di nuovi spazi per la sanità e il dibattito politico“.
Nel libro si punta l’attenzione anche come altre forme di comunicazione – immagini, GIF, video, emoji – stiano profondamente cambiando anche il nostro modo di comunicare con le persone.
Cresce la percentuale di utenti online
I dati di misurazione dell’audience digitale raccolti da Comscore mostrano come, ad un anno di distanza dall’inizio della pandemia, gli italiani hanno incrementato il tempo speso online soprattutto sui siti di eCommerce e di entertainment come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e via discorrendo. Facendo un raffronto tra i dati raccolti a marzo 2020 contro quelli relativi a marzo 2021, si evidenzia un incremento del 4% della popolazione digitale in Italia così com’è anche cresciuto del 4% l’utilizzo di Internet rispetto a 12 mesi fa.
“I siti di News hanno mantenuto stabile la propria audience rispetto allo scorso anno, passando da 38,1 milioni di visitatori unici di marzo 2020 ai 38,2 milione di marzo 2021 (con una penetrazione pari al 95%), mentre le audience del mondo dell’intrattenimento registrano una crescita del 3% con 38,8 milioni di visitatori unici (erano 37,7 a marzo 2020), raggiungendo il 97% della popolazione digitale italiana“, si legge nello studio.