Senza dubbio la gestione del Google Play Store e dell’enorme quantità di contenuti che presenta non è un compito semplice per il colosso di Mountain View, accusato da tanti di imporre regole troppo rigide e da altri di essere invece fin troppo tollerante e garantire visibilità ad applicazioni che non la meriterebbero.

In questi ultimi anni uno dei problemi più pressanti dei social network è stato quello della disinformazione, un argomento che riguarda anche il Google Play Store, così come ci ricorda lo stesso team del produttore statunitense, che negli ultimi mesi è stato particolarmente impegnato a combattere le app che provano a confondere le idee degli utenti su un tema così attuale come quello del Coronavirus.

Qualche numero sulla gestione del Google Play Store nel 2020

A dire di Google, nel corso del 2020 Google Play Protect ha scansionato ogni giorno oltre 100 miliardi di applicazioni installate alla ricerca di malware, app installate su miliardi di dispositivi e che includono sia software totalmente sicuri che alcuni potenzialmente dannosi (e, proprio al fine di riconoscere questi ultimi, l’azienda aggiorna costantemente il suo database con nuove voci di malware).

Con riferimento al Coronavirus, Google sostiene di avere consentito la pubblicazione sul Play Store solo di applicazioni approvate da enti governativi ufficiali o organizzazioni di sanità pubblica e che siano in grado di soddisfare uno standard elevato per la privacy dei dati degli utenti.

Nel corso del 2020 Google ha migliorato il processo di revisione delle app e le capacità di rilevamento dell’apprendimento automatico, riuscendo a bloccare molte applicazioni che violavano le norme per potere essere pubblicate sul Google Play Store: stando ai dati forniti dal colosso di Mountain View, infatti, il suo sistema sarebbe riuscito a prevenire la pubblicazione di oltre 962.000 app con violazioni delle regole e a bannare 119.000 account di sviluppatori per spam e contenuti dannosi.

E per i prossimi anni il team del Google Play Store promette un impegno sempre più grande.