Il centro di ricerca Rice Lab ha pubblicato uno studio sulla realizzazione di un chip microfluidico delle dimensioni di un francobollo in grado di testare la positività al Coronavirus tramite una normale puntura del dito, in un modo simile alla diagnosi del diabete attraverso gli stick reagenti.

Questo chip fa uso di nano-sfere magnetiche che si legano alla proteina N del virus SARS-CoV-2, un biomarcatore del COVID-19, e poi la conducono a un immunosensore capace di rilevare anche minime quantità del biomarcatore.

Il test può durare anche solo 25 minuti e si può fare ovunque

Il chip è capace di rilevare la proteina N in basse concentrazioni (10 picogrammi per millilitro) in soli 25 minuti, sebbene i risultati più accurati si ottengano con uno schema di rilevamento più complesso per il quale bastano comunque solo 55 minuti per circa 50 picogrammi per millilitro nel siero intero e non diluito.

Il chip accoppiato con uno smartphone e un potenziostato portatile esterno è stato in grado di fornire una diagnosi positiva con una concentrazione di 230 picogrammi nel siero intero.

La combinazione di chip e immunosensore ha rivelato la sua capacità di distinguere accuratamente i pazienti COVID-19 positivi alla PCR (la reazione a catena della polimerasi), che al momento rappresenta uno dei test più precisi che individuano l’RNA del virus.

I ricercatori hanno riferito che con questo processo semplificato il test COVID-19 può essere condotto interamente lontano da un laboratorio per una più semplice e rapida diagnosi presso cliniche sanitarie, drive in e soprattutto nelle farmacie.

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