Il 2020 è stato un anno terribile anche per l’economia mondiale a causa della pandemia di Coronavirus e delle conseguenti ripercussioni e pure il settore degli smartphone ha dovuto affrontare notevoli difficoltà (sia per quanto riguarda la produzione di nuovi device che per l’inevitabile diminuzione della domanda da parte degli utenti) e nemmeno il tanto atteso Google Pixel 5 è riuscito a sottrarsi a tale situazione.

Del resto non c’è da stupirsi più di tanto se si considera che anche Google, così come fanno gli altri principali produttori (per esempio Apple), si affida a stabilimenti localizzati in Asia per la realizzazione dei propri device, ossia l’area in cui la pandemia è iniziata e che per prima ha visto diffondersi sempre più le “zone rosse”.

Google Pixel 5 è nato tra le difficoltà

Ciò ha reso più complicato al colosso di Mountain View riuscire ad avere dei prototipi della nuova generazione di Pixel e valutare eventuali soluzioni alternative ed è per tale motivo che ha dovuto cambiare i piani originari.

Pare, infatti, che l’idea del produttore statunitense fosse quella di lanciare un Google Pixel 5 “per tutti”, accompagnato da una variante premium, chiamata probabilmente Google Pixel 5s.

Tra marzo ed aprile, ossia nel momento in cui la pandemia ha iniziato a colpire duramente in tutto il Pianeta, arriva la svolta: Google deve prima rinviare il lancio di Pixel 4a e poi ripensare a come proporre gli altri modelli in preparazione.

La variante premium è stata trasformata

E così il Pixel 5 “normale” è diventato prima il Pixel 4a XL, per essere poi effettivamente lanciato come Pixel 4a 5G mentre quella che doveva essere la variante premium, ossia Pixel 5s, è stata lanciata come unica versione di Google Pixel 5.

L’aspetto positivo della vicenda è che il colosso di Mountain View ha anche probabilmente dovuto abbassare leggermente quelli che avrebbero dovuto essere i prezzi pensati per i suoi device e, da questo punto di vista, gli utenti non possono che essere lieti.