Benedetto Levi, AD di  Iliad Italia, torna a parlare di trasparenza in una intervista pubblicata ieri sulle pagine de L’Economia, supplemento del Corriere della Sera.

A un anno dal debutto di Iliad sul mercato italiano le tariffe sono scese mediamente del 22% e i principali concorrenti hanno visto perdere clienti e ricavi, soprattutto Wind Tre che ha accusato una perdita dell’8% dei suoi clienti.

La concorrenza fa bene al mercato secondo Levi e Iliad ha sfidato gli altri operatori italiani non solo sul prezzo, ma soprattutto sulla trasparenza che da decenni è prevaricata da costi nascosti e rimodulazioni.

L’AD di Iliad ribadisce che l’azienda non tenterà mai di recuperare soldi in maniera non trasparente, nemmeno quando entrerà nel segmento del fisso entro il 2024.
Infine, il manager conferma la tabella di marcia di Iliad per i prossimi anni: 3.500 siti nel mobile, che diventeranno 10.000/12.000 entro il 2024, e il breakeven che verrà raggiunto con una quota di mercato inferiore al 10%, sottolineando che “c’è ancora molta strada da fare, ma siamo ottimisti e non vediamo l’ora di spegnere la nostra prima candelina”.

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