Le SIMBox di Iliad potrebbero presto finire nel mirino di Matteo Salvini e del Ministero dell’Interno per problemi di sicurezza legati all’identità degli acquirenti.

Il nuovo operatore, giunto da pochi giorni in Italia, permette infatti di acquistare una SIM presso degli appositi distributori automatici, le SIMBox, attraverso una verifica asincrona, successiva al rilascio della scheda (nei negozi il riconoscimento dell’identità è immediato). In sostanza chiunque, anche con un documento falso o rubato, può acquistare una SIM: in un caso, come segnala il Sole 24 Ore, un uomo ha infatti attivato una linea Iliad utilizzando i documenti di una donna e pagando con una carta di credito con diversa intestazione.

I sistemi di Iliad si sono solo successivamente accorti dell’anomalia e hanno bloccato il numero, ma solo dopo circa 10 ore, che avrebbero nel frattempo permesso a un eventuale malintenzionato di agire indisturbato. Secondo quanto sappiamo, TIM avrebbe avanzato un’istanza di parere al Ministero dell’Interno per chiedere spiegazioni sulla correttezza della procedura adottata da Iliad.

L’assegnazione delle SIM, che corrisponde all’apertura di una linea telefonica voce e dati ricade sotto la Legge Pisanu del 2005, creata per contrastare il terrorismo internazionale: questa prevede che risulti obbligatoria l’identificazione del titolare di una SIM attraverso un documento d’identità. Qualche gatta da pelare dunque per Iliad a poche settimane dal debutto, che potrebbe dover “affrontare” il neo Ministro degli Interni e intervenire sulla procedura di acquisto delle sue SIMBox.

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Aggiornamento del 16/06/2018: Iliad ha rilasciato una posizione ufficiale sulla questione esponendo il suo punto di vista e cercando di rassicurare tutti sull’acquisto delle SIM.

“Le Simbox iliad contemplano un processo di verifica tale da garantire il controllo efficace e completo dell’identità di ogni acquirente a cui viene rilasciata una SIM.
La fase di sottoscrizione dell’offerta e di richiesta della SIM iliad, prevede la raccolta di dati personali, documenti validi e la registrazione di un video dinamico per ogni singolo utente, che risultano pedissequamente verificati dagli operatori del Servizio Utenti iliad tramite un applicativo interno. Nei casi in cui i dati risultino errati, parziali o invalidi, nei casi in cui il documento di identità non risulti valido, sia danneggiato o di dubbia validità, quando inoltre, il video registrato pone dubbi sul riconoscimento di una persona, si procede al rigetto della richiesta.
L’attivazione della SIM viene effettuala da iliad solo in caso di conferma da parte dell’operatore del Servizio Utenti e successivamente a tale conferma. Questo processo è stato ideato e implementato per garantire la conformità con la normativa applicabile e la tutela della sicurezza delle comunicazioni elettroniche, e assicura un livello di controllo sulle identità degli utenti particolarmente elevato anche in considerazione della digitalizzazione della procedura.
L’ingresso nel mercato di iliad ha destato molto interesse. L’innovazione dei processi proposti piuttosto che destare continue contestazioni, dovrebbero essere benvenuti per la spinta innovativa di cui l’intero Paese e gli utenti potranno giovare.”