Con gli ultimi dati relativi all’Osservatorio sulle Comunicazioni rilasciati da AGCOM in riferimento al 2019, abbiamo visto come Iliad, assieme agli operatori MVNO, sia una delle poche ad avere un segno più per quanto riguarda le linee in entrata rispetto a quelle in uscita, segno di una costante attrazione che il brand esercita verso nuovi clienti che sfruttano la portabilità per sottoscrivere un contratto con l’operatore francese.
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La portabilità del numero crolla del 59%
Però, dagli ultimi dati relativi all’emergenza del Coronavirus, si nota come le richiesta di portabilità del numero abbiano subito un tracollo del 59% nel periodo compreso fra il 16 marzo e il 19 aprile, di fatto premiando (indirettamente) gli operatori storici – TIM, Vodafone e WINDTRE – che registrano meno richiesta di portabilità verso altri lidi.
Infatti, come viene sottolineato nel rapporto “Quantifying Churn Benefits During COVID-19 ” pubblicato dalla banca d’investimenti Jefferies Group, “il notevole beneficiario [della riduzione della portabilità] sembra essere WINTRE, e in parte anche Telecom Italia e Vodafone, a sorpresa del nuovo concorrente Iliad“.
Il lockdown in Italia partito lo scorso 9 marzo ha di fatto limitato la possibilità dei clienti di operare la portabilità del numero telefonico che, come possiamo notare dal grafico presente qui sopra, è ben visibile nel periodo che va dal 22 marzo al 19 aprile.
L’avvio della “fase 2” attesa per il prossimo 4 maggio potrebbe in parte portare nuovamente Iliad a registrare un ritorno alla normalità, sebbene sia ancora piuttosto presto per capire in che modo e in quanto tempo questo avverrà.