Gli effetti del ban degli USA nei confronti di Huawei non sembrano essere quelli sperati dall’amministrazione Trump, che vedeva nel colosso cinese una possibile arma di scambio nella guerra commerciale con la Cina.

I dati delle vendite parlano chiaramente a favore della compagnia di Shenzhen, che sta affilando le armi per essere ancora competitiva per il 2020, l’anno che chiarirà il reale potenziale di Huawei. La compagnia di Ren Zhengfei aveva annunciato nei giorni scorsi di essere pronta a presentare le proprie soluzioni software a breve e a quanto pare non era un’affermazione campata in aria.

Sono infatti iniziati i test pubblici di nuovi Huawei Mobile Services (HMS) e applicazioni HMS Core, destinate a soppiantare i servizi Google qualora il governo americano decidesse, a fine febbraio, di non prorogare la sospensione del ban rendendolo definitivo, estendendo la copertura rispetto a quelli attuali.

Huawei ha già dimostrato di saper rischiare lanciando sul mercato un flagship del calibro di Huawei Mate 30 Pro, privo dei servizi Google e apprezzato a livello mondiale, e sembra pronta a proseguire su questa strada anche per tutto il 2020.

I nuovi Huawei Mobile Services in fase di test sono un pacchetto di sei servizi base: Game per i giochi, Fido&Safety per i servizi di autenticazione, Purchase per gli acquisti in-app, Identity per la verifica dell’identità dell’utente, Scan per la scansione del codice unificato e ML il servizio di Machine learning.

I servizi sono installati in background e per ognuno viene creata la relativa icona che permette di accedere a ognuno di essi e testarne il corretto funzionamento. Si tratta solo della prima tranche di applicazioni, alle quali seguiranno servizi di mappe e localizzazione, supporto ai dispositivi Internet of Things e molto altro.

La versione di test è identificata dal numero 4.0.0.203, un grosso passo in avanti rispetto alla versione stabile, e attualmente presente sui dispositivi Huawei, ferma al numero 3.0.3.301, a sottolineare l’importanza delle novità introdotte.

La prima fase di test è limitata al momento ai soli utenti cinesi e al momento non ci sono informazioni relative al lancio ufficiale e alla disponibilità dei servizi sui mercati internazionali, ma è comunque probabile che nelle prossime settimane assisteremo a un rapido sviluppo della situazione. Attualmente l’ecosistema degli HMS è composto da sole 45.000 applicazioni, un numero ancora decisamente lontano dai 3 milioni di applicazioni presenti nel Play Store, e per crescere Huawei sta investendo un miliardo di dollari.

Ricordiamo che i nuovi servizi potranno essere installati anche sui dispositivi Huawei e HONOR già in commercio e andranno ad affiancarsi, come già accade, ai servizi Google. Per saperne di più sugli HMS attuali vi rimandiamo alla nostra pagina dedicata.