Dopo la decisione, presa con un ordine esecutivo firmato dal Presidente Trump, di inserire Huawei nella Entity List di compagnie che non possono acquistare tecnologia dagli USA, la compagnia cinese ha svelato il proprio “piano B” relativo al sistema operativo da utilizzare qualora il ban fosse confermato e non fosse possibile utilizzare la versione ufficiale di Android.

Si chiama Hongmeng OS, è in fase di sviluppo dal lontano 2012 e dovrebbe riuscire ad eseguire le applicazioni per Android. In passato però numerosi produttori hanno tentato di spezzare il dominio di Google e Android, fallendo clamorosamente, come nel caso di Microsoft.

Eppure la soluzione potrebbe essere più semplice di quello che si crede. Parlando nel corso della Nanjing Tech Week Zhou Hongyi, CEO e presidente della compagnia di sicurezza Internet Qihoo 360 Technology, ha affermato che basterebbe rilasciare Hongmeng OS in modalità open source.

In questo modo, grazie alla collaborazione di altre compagnie, sarebbe possibile superare gli ostacoli che inevitabilmente si presenteranno e affrontare nuove sfide tecnologiche. Si tratta dello stesso principio adottato da Android, al cui sviluppo hanno collaborato anche i tantissimi produttori cinesi con numerosi contributi.

Non si tratta dunque di abbracciare una filosofia di sviluppo, quanto piuttosto una forma di sviluppo e innovazione su scala globale, a cui chiunque potrà contribuire. Huawei, dal canto suo, ha ripetutamente affermato di voler continuare la collaborazione con Google ma tutto dipenderà dall’evoluzione della vicenda, che in questo weekend potrebbe arrivare a una svolta in occasione dell’incontro tra il presidente cinese e quello americano.

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