Nel corso di un incontro tenutosi in Giappone in occasione del G20, il presidente USA Donald Trump ha annunciato un accordo con il presidente cinese Xi Jinping per una tregua nella guerra commerciale che da tempo vede contrapposti i due Paesi.

Le parole di Trump hanno fatto pensare che il ban nei confronti di Huawei fosse di fatto rimosso, ma Larry Kudlow, presidente del Consiglio Nazionale Economico degli USA, ha voluto chiarire la situazione, per evitare (forse) qualsiasi malinteso.

Huawei continua a rimanere nella Entity List del Dipartimento del Commercio USA, quindi la situazione rimane decisamente delicata. Sono semplicemente state effettuate alcune concessioni, come riporta Reuters, che permettono al colosso cinese di acquistare componenti USA ampiamente disponibili sui mercati internazionali.

In buona sostanza Huawei potrà rivolgersi a fornitori di altri Paesi per acquistare chip e altri componenti di origine americana, senza particolari limitazioni, anche se resta aperto il nodo Android. La licenza relativa ai servizi Google non è propriamente acquistabile ovunque, visto che riguarda un accordo diretto tra Google e Huawei, quindi da questo punto di vista serve maggiore chiarezza.

Il parziale dietrofront di Trump non è stato accolto in maniera positiva negli Stati Uniti, dove Huawei è vista ancora come una grossa minaccia alla sicurezza nazionale. Niente amnistia dunque, ma soltanto alcune licenze che permetteranno alle aziende USA, seriamente preoccupante per i propri bilanci, di vendere i propri prodotti. Le parole di Trump avevano fatto pensare ad altro, ma servirà una maggiore chiarezza per un quadro aggiornato della situazione (o forse occorrerà trovare una formula per rimangiarsi le accuse senza fare brutta figura N.d.R.):

Una cosa che permetterò, comunque è – un mucchio di gente è sorpresa del fatto che spediamo e vendiamo a Huawei una quantità impressionante di prodotti che vanno in un sacco di prodotti che loro realizzano – e ho detto che va bene, che continueremo a vendergli quei prodotti.” 

Potete seguire l’evoluzione della situazione, destinata a quanto pare a riservare continui colpi di scenda, seguendo la nostra pagina speciale dedicata al ban Huawei negli USA, con aggiornamenti continui.

Nel frattempo Nikkei riporta la notizia secondo cui il ministro del commercio giapponese ha ristretto le esportazioni di alcuni componenti tecnologici, inclusi alcuni materiali per la realizzazione di schermi flessibili, verso la Corea del Sud. Le due nazioni sono ai ferri corti per una vicenda che risale al periodo della seconda guerra mondiale, quando alcune compagnie giapponesi hanno costretto numerosi cittadini sud coreani a lavorare nelle proprie fabbriche in condizioni disumane.

Nonostante il Giappone sostiene di aver già pagato per la vicenda, la Corea del Sud non è contenta e reclama ulteriori compensazioni. Si apre una nuova guerra commerciale, che potrebbe avere ripercussioni su compagnie come Samsung, LG e altri produttori sud coreani.