Uscito vittorioso dalle ultime elezioni, Donald Trump è senza dubbio tra i presidenti d’America che più hanno diviso l’opinione pubblica locale e mondiale. Tranquilli, non ci siamo ammattiti: non parleremo di politica, ma dell’attacco sferrato dalla portavoce del Ministro per gli Affari Esteri cinese.

Al centro della discussione c’è il New York Times, una delle testate più influenti e più critiche al mondo riguardo l’operato di Trump, che ha appreso da alcuni funzionari americani come le chiamate del presidente siano costantemente tracciate da spie russe e cinesi.

Per cui Hua Chunying ha anzitutto gridato alla “fake news”, termine piuttosto caro a The Donald. Poi, in preda ad un acuto di sarcasmo, gli ha suggerito di abbandonare il suo fido iPhone per passare ad uno smartphone di Huawei, e se questa misura fosse insufficiente il passo successivo, dice, sarebbe quello di eliminare “ogni forma di comunicazione evoluta” dalla Casa Bianca insieme alla cessazione di “ogni legame con il mondo esterno”.

La guerra commerciale tra USA e Cina, lo ricordiamo, ha giocato pesantemente a sfavore di Huawei, che a causa delle difficoltà nell’espandere le proprie attività nel nord America ha dovuto ridimensionare le proprie mire di divenire il primo produttore al mondo.

Chissà che il disprezzo per il New York Times che accomuna Trump e Chunying non possa riavvicinare le parti, prima o poi…