Alla fine dello scorso mese il Presidente Donald Trump ha dichiarato ufficialmente che le aziende statunitensi possono vendere i propri prodotti a Huawei a condizione che non mettano a rischio la sicurezza nazionale.

Le parole utilizzate da Trump (“Le aziende statunitensi possono vendere le loro apparecchiature a Huawei. Stiamo parlando di apparecchiature che non rappresentato un problema di sicurezza nazionale”), tuttavia, ha lasciato molti dubbi su quali prodotti possano essere effettivamente venduti al colosso cinese.

La crisi tra il governo statunitense e il produttore cinese, in sostanza, non può essere considerata risolta e dichiarazioni contrastanti da parte di esponenti dell’amministrazione USA non fanno altro che rendere ancora più complicato capire quali possano essere i limiti incontrati dalla varie aziende che desiderano avere rapporti commerciali con Huawei.

Il colosso asiatico resta nella black list del Dipartimento del Commercio statunitense e, stando a documenti interni, le richieste di autorizzazione a trattare con Huawei da parte di aziende americane devono essere gestite con una “presunzione di rifiuto“.

L’effettivo significato dell’espressione “ciò che non sta per mettere in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti” non è chiaro: l’unico modo in cui l’industria può determinare la linea da seguire è presentare richieste di licenza e scoprire, così, quali saranno approvate e quali saranno respinte.