Huawei sembra attraversare un periodo di grande confusione nel quale sta facendo alcuni passi falsi che potrebbero compromettere la fiducia duramente conquistata negli anni. Dopo il caso delle memorie di Huawei P10 e Huawei P10 Plus, gestita con troppa arroganza secondo le parole di Richard Yu, CEO della divisione Consumer, il colosso cinese inciampa nuovamente, questa volta in un caricabatterie.

La questione arriva dalla Cina e riguarda il caricabatterie di uno Huawei P10, acquistato tre giorni prima dal signor Xiao Xing che ha raccontato la sua disavventura su Weibo. Dopo aver messi in carica per la seconda volta lo smartphone il caricabatterie ha preso fuoco, danneggiando la presa di corrente e lasciando un segno nero sul muro.

L’utente ha immediatamente contattato Huawei che ha mandato un incaricato a casa sua per ritirare e analizzare il componente guasto. Il produttore cinese ha inoltre mandato un tecnico a controllare l’impianto elettrico della sua casa per escludere che il danno potesse essere provocato da cablaggi errati o altri problemi.

L’elettricista ha riscontrato che l’impianto era perfettamente funzionante e a norma ma Huawei non ha voluto stilare un rapporto nel quale assolve l’utente da ogni responsabilità perché vuole attendere la conclusione dei test sul caricabatterie. L’utente ha fornito la prova relativa all’acquisto effettuato tre giorni prima e ha dichiaro che avrebbe voluto un caricabatterie nuovo e l’ammissione da parte di Huawei che il precedente era difettoso.

Per tutta risposta Huawei ha contattato l’utente intimandogli di rimuovere il post su Weibo e non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Anche se con ogni probabilità si tratta di un caso isolato sembra che le persone coinvolte nella gestione del problema non abbiano ben compreso le direttive di Richard Yu, che nella lettera ai dipendenti li esortava ad ascoltare di più gli utenti per evitare di perdere la loro fiducia. Di sicuro il signor Xiao Xing non potrà ritenersi pienamente soddisfatto del trattamento ricevuto.

Cosa ne pensate della situazione? Huawei avrebbe potuto gestire diversamente la cosa o ha seguito l’iter burocratico corretto in attesa di conoscere il motivo del guasto? Il box dei commenti è a vostra disposizione.

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