Immaginate di aver prenotato il vostro nuovo smartphone, averlo pagato una cifra decisamente importante, aver ricevuto la notifica di spedizione e, finalmente, averlo tra le vostre mani. E provate a immaginare di accenderlo e scoprire che qualcuno si è dimenticato un componente fondamentale, senza cui lo smartphone non serve assolutamente a niente.

È lo scenario che si è presentato ad alcuni acquirenti di Google Pixel 2 XL, il nuovo flagship del colosso di Mountain View, realizzato da LG, che dovrebbe montare Android 8.0 Oreo e magari, nel caso riesca l’aggiornamento, anche Android 8.1 Oreo. All’accensione è comparsa una triste schermata nera con una ancor più desolante scritta: No Valid OS o Can’t find valid operating system.

Non sembrano esserci soluzioni praticabili dall’utente, visto che a quanto pare manca anche la recovery, che permetterebbe di effettuare un ripristino. L’unica strada percorribile è dunque la sostituzione, già proposta ad alcuni clienti. Continuano quindi i problemi per Google Pixel 2 XL, decisamente fastidiosi sia per il valore del brand sia per il costo del dispositivo, che farebbe pensare a controlli di qualità di alto livello.

Proprio per questo il colosso di Mountain View potrebbe trovarsi presto con una brutta gatta da pelare, visto che lo studio Girard Gibbs LLP sta valutando l’ipotesi di una class action legata ai display di Google Pixel 2 XL. Sono infatti numerosi i casi di burn-in precoce (anche il modello da noi recensito ne soffre), tinte azzurrine (anche questo difetto è presente nella nostra unità) ed effetti gelatina che non dovrebbero presentarsi in un dispositivo di questo tipo.

Anche Google Pixel 2 è affetto da numerosi problemi, come i rumori provenienti dallo speaker, che potrebbero essere corretti via software. Per lo studio legale californiano non sarebbe la prima volta contro un colosso della tecnologia, visto che in passato ha avviato diverse class action proprio contro LG, responsabile della produzione di Google Pixel 2 XL.

Ricordiamo che in ogni caso Google ha promesso di prolungare la garanzia a due anni, quindi tutti i problemi emersi in questi giorni saranno presi in carico e risolti dalla compagnia statunitense.

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