Dopo il caos che ha visto coinvolti alcuni colossi come Google e Facebook in occasione delle elezioni presidenziali USA, quando sono circolate parecchi notizie false o non propriamente accurate, le compagnie sono corse ai ripari con una politica più restrittiva volta a migliorare i contenuti proposti agli utenti.

Google non parla però di “notizie false” in quanto è un termine troppo vago e preferisce chiamarle “informazioni inaccurate” che sono diventate il bersaglio, insieme ai contenuti offensivi, di una nuova serie di provvedimenti messi in atto per migliorare la bontà degli algoritmi di ricerca e delle notizie mostrate.

I cosiddetti quality raters, appaltatori che Google utilizza per misurare la bontà dei risultati delle ricerche, dispongono ora di una flag “Upsetting-Offensive” da utilizzare quando si trovano di fronte a notizie palesemente inaccurate o contenenti diffamazioni, razziali e non, e violenza grafica gratuita.

In questo modo gli algoritmi di ricerca utilizzati d Google saranno in grado di discernere le informazioni corrette da quelle non veritiere o contenenti informazioni ritenute offensive e forniranno dei risultati maggiormente accurati.