Finalmente, dopo qualche mese di attesa, è cominciato il rilascio dell’incredibile funzione Google Duplex, anche se al momento è circoscritta solo ai Google Pixel e a poche città americane. Potete trovare tutti i dettagli seguendo questo link al nostro ultimo articolo, in cui potrete anche ascoltare una prova del funzionamento di Duplex, nel caso ve la siate persa.

Come succede spesso, anzi sempre, con tecnologie che sembrano molto o persino troppo futuristiche, le critiche e le paure non stanno certo mancando. Il primo dibattito riguarda l’utilità del servizio, dato che sembra essere più veloce chiamare il ristorante di persona rispetto ad utilizzare Duplex; in realtà però ci sono molteplici casi in cui potrebbe risultare davvero di grande aiuto, per esempio a persone che hanno difetti di pronuncia, a chi soffre di ansia sociale, quando si vuole prenotare in un orario in cui il ristorante è chiuso o ancora quando ci si trova in una situazione in cui non è possibile effettuare chiamate.

La seconda e più importante critica però, viene mossa, come da titolo, al fatto che l’IA abbia una voce troppo naturale, troppo umana, che per molti risulta essere un fatto quasi spaventoso. Come Google ci ha voluto spiegare durante la presentazione di Duplex, hanno lavorato molto alla sua “umanità”, inserendo nel discorso pause, “uhm”, “ehm” ed altri suoni e parole che aiutano a imitare perfettamente il parlato, come il “ciao ciao” detto in maniera davvero amichevole alla fine di una conversazione.

Alcune persone cercano di trovarci dei difetti, per esempio nelle pause che a volte risultano troppo lunghe, ma per il resto l’IA sembra davvero essere già arrivata ad un buonissimo livello; la naturalezza risulta ottima per la piacevolezza della conversazione, ma se Duplex fosse completamente indistinguibile da un essere umano, discorrere con lei/lui non sarebbe più altrettanto confortevole in quanto potrebbe per l’appunto quasi spaventare.

All’inizio di ogni chiamata, l’IA comincia dicendo “Ciao, sto chiamando per fare una prenotazione per un cliente. Chiamo da Google, quindi la chiamata potrebbe essere registrata” (“Hi, I’m calling to make a reservation for a client. I’m calling from Google, so the call may be recorded”); la frase forse dovrebbe tornare ad essere come è stato mostrato alla presentazione di Duplex, cioè “Ciao! Sono l’Assistente Google che chiama per fare una prenotazione per un cliente. Questa chiamata automatica verrà registrata”. (“Hi, I’m calling to make a reservation for a client. I’m calling from Google, so the call may be recorded”); probabilmente Google sta ancora provando vari metodi d’approccio.

Concludendo, non sarà certamente semplice per Google trovare il perfetto bilanciamento che faccia essere Duplex un’imitazione degli esseri umani al 95%, con quel 5% mancante che non la faccia suonare “raccapricciante” in quanto indistinguibile da noi. E voi cosa ne pensate? Come dovrebbe essere sviluppata questa incredibile tecnologia? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!