Sentiamo parlare spesso di realtà virtuale nell’ambito video ludico, fatto di giochi davvero immersivi e contenuti multimediali coinvolgenti. Ma il “futuro VR” si limiterà a questi campi di applicazione? Beh, la risposta è no. In effetti gli sviluppi di uno strumento tanto potente possono essere i più disparati, e alcuni potrebbero coinvolgere ambiti non ancora battuti. Chi immaginava, ad esempio, di ritrovarsela un giorno nella formazione lavorativa?

Certo, un’attività meno attrattiva di un gioco; su quale sia più utile, però, non dovrebbero esserci dubbi. Questa via era stata esplorata poco e si era visto ancor meno, ma Google prova a dimostrarci come ci sia tanto da fare. Mettendo su una sfida: i futuri baristi apprenderanno più velocemente e in modo più efficiente tramite un video training su YouTube o una esperienza “aumentata” con visore VR?

Dei due gruppi creati è risultato meno propenso agli errori e più rapido quello che, per familiarizzare con gli step da seguire e con la macchinetta del caffè, si è avvalso della realtà virtuale, pur con qualche criticità dipesa dai limiti della tecnologia attuale. La stessa Google ha infatti riconosciuto come nessuno dei due abbia brillato particolarmente.

Ma i margini ci sono, e con l’evoluzione della tecnologia la formazione professionale 2.0 potrebbe insidiare (e soppiantare) i metodi tradizionali.