E’ indubbio che quest’anno Google abbia fatto centro con i propri telefoni: Nexus 6P e Nexus 5X (che potete vedere a confronto a questo indirizzo) sono stati elogiati sia dagli addetti ai lavori sia dagli utenti, e per vari motivi.

La fotocamera è enormemente migliorata, il doppio formato ha accontentato un numero maggiore di clienti, il design di Nexus 6P è a dir poco ben riuscito, il Nexus Imprint è una funzionalità che svolge ottimamente il proprio compito. Non sono mancati alcuni difetti, come i colori che su alcuni esemplari non sono ben tarati, tuttavia Google ha già ammesso il proprio errore ed è al lavoro per rimediare.

Oggi è stato pubblicato un ampio resoconto dell’incontro di tre giorni tenutosi a New York, chiamato Nexus Studio, dove molti dei team che hanno partecipato alla progettazione e realizzazione dei due telefoni erano a disposizione del pubblico per rispondere alle domande che sarebbero state poste.

Collaborazione con i produttori

E’ stato confermato che lo scorso anno Motorola è stata scelta in extremis per sostituire un produttore che si era tirato indietro all’ultimo momento. Questo ha determinato vincoli di tempo molto rigidi, inoltre gli ingegneri di BigG non hanno potuto operare come avrebbero voluto sul design di Nexus 6 perché le direttive di Motorola erano severe. L’azienda di Mountain View sostiene di aver imparato la lezione da questo flop (perché di flop si tratta): niente più dispositivi troppo ingombranti e oscillanti se utilizzati su un piano.

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Il design

E’ probabilmente in questo campo che i tecnici Google hanno dato il meglio di sé.

Iniziamo dal Nexus 5X. E’ stato fatto un enorme lavoro sulla fotocamera, progettata sporgente in modo tale che la curvatura della scocca riflettesse al meglio la luce. Il risultato è eccellente, tanto che questo telefono scatta foto alla pari (se non migliori) di terminali che costano il doppio. Interessante anche i dettagli che si riferiscono alla colorazione azzurra: la tonalità definitiva è stata scelta anche in base a studi che associano il colore agli effetti che esso ha sull’umore delle persone.

Per quanto riguarda Nexus 6P, per comprendere le difficoltà incontrate nella sua progettazione vi basterà sapere che viene realizzato attraverso oltre 80 passaggi. Il fatto che il corpo sia interamente in metallo penalizza ovviamente il reparto radio, perché ha obbligato i progettisti a inserirlo o sotto la fascia che contiene anche la fotocamera o sotto la parte in plastica sul fondo. Nonostante ciò, Nexus 6P ha una ricezione invidiabile.

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Nexus Imprint

Il team di sviluppo ha vagliato tre differenti ipotesi prima di collocare il sensore biometrico sul retro dei due Nexus 2015.

La posizione sotto il display garantisce l’utilizzo dello sblocco tramite impronte digitali anche quando il telefono è appoggiato, tuttavia il rischio di caduta durante lo sblocco quando lo si tiene in mano è molto alto, in quanto in quegli istanti il peso è molto sbilanciato.

Inserire il sensore su un lato del dispositivo avrebbe imposto strettissimi vincoli costruttivi (spessore del dispositivo), inoltre la superficie a disposizione sarebbe stata ridottissima. E’ da considerare anche che verosimilmente i mancini sarebbero stati molto penalizzati.

Si è optato dunque per la soluzione che conferiva maggiore comodità sia in termini di resa (la superficie del sensore è molto ampia), sia di “par condicio” (nessuna differenza tra mancini e destrorsi).

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Fotocamera Nexus

A quanto sembra, è stata dura convincere Sony a fornire i propri sensori, in quanto l’azienda nipponica era perplessa sul reale guadagno che avrebbe ottenuto dall’intera operazione: oltre a vendere le fotocamere, infatti, avrebbe anche dovuto affiancare una propria squadra di esperti agli ingegneri di BigG. Possiamo dire che l’esperimento è stato un successo, considerato che le fotocamere di Nexus 6P e di Nexus 5X sono tra le migliori sul mercato.

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E’ stato molto interessante apprendere così tanti dettagli e retroscena sulla nascita degli ultimi arrivati a Mountain View, e ci è anche servito per capire che Google non solo è in grado di sviluppare ottimo software, ma anche di produrre hardware di splendida fattura.

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