La modalità incognito dei browser, a discapito di come la maggior parte delle persone pensino, non è mai stata un metodo sicuro di difendere la propria privacy nel web; in ogni caso è un buon inizio e consente non solo di non salvare le nostre ricerche nella cronologia ma anche di non far individuare alcuni dati personali ai siti web che visitiamo. Per anni la modalità incognito di Google Chrome poteva però essere rilevata da terzi, abbassando di fatto il livello di anonimità da questa fornito; dalla versione 76 del browser l’azienda californiana ha risolto il problema, rendendo la modalità irrilevabile… ma solo per poco.

Nella sua ricerca lo studente Vikas Mishra sostiene di aver trovato delle API che si comportano in modo differente quando la modalità è attivata, fatto che vanificherebbe il lavoro effettuato dagli sviluppatori Google. Il metodo di rilevazione si basa sulla capacità del browser di scrivere su disco, che viene limitata durante l’uso della modalità incognito. Normalmente le singole applicazioni web possono utilizzare fino a 1 GB di spazio su disco o fino al 5% dello spazio totale (le quantità possono al massimo raddoppiare con più app): in incognito le app possono accedere solamente alla RAM ed in questo caso il quantitativo è limitato a 120 MB. Se un’applicazione viene limitata a così poco spazio, significa che il browser è in modalità incognito oppure che l’utente ha un dispositivo di archiviazione da 2,4 GB : il secondo caso è chiaramente improbabile nel 2019 e quindi la conclusione è ovvia.

Immagine proveniente dalla ricerca di Vikas Mishra

Gli sviluppatori Google non sono però stati colti di sorpresa: sono coscienti di non aver eliminato tutti i metodi per rilevare la modalità incognito e in un documento interno all’azienda hanno persino delineato un altro metodo ancora con cui si potrebbe riuscire a farlo. Nell’attesa che gli sviluppatori concludano il loro lavoro risolvendo definitivamente tutte le falle, Google ha incoraggiato gli editori web a non violare i principi che stanno dietro alla modalità incognito, nella speranza che la moralità prenda il sopravvento.