Google Pixel e Google Pixel XL sono sicuramente dispositivi molto curati e Big G si è impegnata parecchio anche nei dettagli più piccoli: oggi ha pubblicato un articolo sul suo blog in cui spiega come abbia voluto creare, anche attraverso sfondi e suoni, un’esperienza “confidently minimal” che sia adeguata ai principi di “semplicità, intelligenza, personalizzazione e affidabilità“.

In effetti i wallpaper animati (e non) dei Pixel sono molto belli: potete dare un’occhiata a quelli normali (e scaricarli) nel nostro precedente articolo, mentre per quanto riguarda quelli “live” dovete necessariamente possedere uno smartphone con Android 7.0 Nougat dotato di architettura 64bit (ben pochi al momento, almeno a livello ufficiale).

Non si tratta comunque di sfondi “presi a caso”, ma sono il frutto di un gran lavoro da parte di Google, come viene spiegato nel blog:

“La composizione di questi sfondi ha richiesto duro lavoro, dal momento che volevamo assicurarci che l’orizzonte fosse allineato perfettamente con la piastra posteriore dello smartphone. Abbiamo anche avuto bisogno di sviluppare una palette colori per sfoggiare gli ottimi display AMOLED, integrando i colori prevalentemente primari delle icone delle app Google. Il risultato finale è un set di live wallpaper che bilancia semplicità e intelligenza senza creare ingombro inutile e rumore.”

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C’è stata molta cura anche per quanto concerne le suonerie, i suoni per le notifiche e gli allarmi:

“Adottando un approccio più minimalista e usando un suono più puro che risuoni bene sui dispositivi, c’è una maggiore possibilità di staccare dai rumori di tutti i giorni in modo da ottenere l’attenzione dell’utente. Inoltre un dispositivo con un piccolo altoparlante non può riprodurre un suono ricco e fornire la stessa esperienza di uno stereo. Complicati arrangiamenti musicali, suoni ricchi di basse frequenze o che non traggono vantaggi dalla risonanza del dispositivo possono essere una questione problematica per un piccolo altoparlante.”

Secondo Google, il suono deve essere breve, brillante e perfettamente udibile, ma non deve diventare invasivo o “eccessivamente decorativo“: deve catturare l’attenzione dell’utilizzatore, ma nel farlo deve “rispettare il suo rapporto con il dispositivo”.

Big G sembra dunque aver lavorato sui più piccoli dettagli per puntare al successo con i suoi Google Pixel, ma ci riuscirà? Solo il tempo potrà dircelo: vi ricordiamo che gli smartphone in questione arriveranno in Italia sono nel 2017. Nel frattempo, se volete dare uno sguardo a qualche wallpaper e ascoltare alcune delle suonerie dei Pixel potete farlo seguendo questo link, che vi porterà al Google Design Blog.