Google è un colosso tecnologico che si occupa di molte e differenti attività: passiamo dal settore degli smartphone grazie ad Android e ai Pixel, arrivando ad una delle piattaforme di pubblicità online più utilizzate. Proprio a riguardo di quest’ultima, il Wall Street Journal ha sollevato alcune preoccupazioni, dichiarando come Google abbia spinto forse un po’ troppo i propri prodotti con il proprio sistema di advertising.

Prima di affermare ciò, la testata ha condotto alcune analisi sulla rete: il 99,9% delle ricerche per termini come “smartphones” o più in generale “phones” sarebbero iniziate con ben 3 annunci provenienti dal Google Store, pubblicizzanti i nuovi smartphone Pixel e Pixel XL; anche ricerche di termini come “smartwatches”, “smart speakers”, “laptops” e “streaming device” avrebbero visto gli annunci di Google dominare nel 100% dei casi.

Dalle 25000 ricerche effettuate (1000 ricerche effettuate di 25 termini da un PC con cronologia di navigazione bloccata), Google e Nest (brand acquistato da Google qualche tempo fa) sono apparse nel posto più importante il 91% del tempo. Dopo la comunicazione dei risultati da parte del Wall Street Journal a Google, una seconda analisi effettuata ad una settimana di distanza ha riportato un crollo nella percentuale, scesa addirittura al 19%.

Non è un mistero che Google pubblicizzi i propri prodotti anche attraverso la propria piattaforma di pubblicità, e non sembra esserci nulla di scorretto in questo; Google ha affermato come le sue campagne pubblicitarie siano “coscientemente e attentamente progettate”, e il miglior posizionamento dei propri risultati potrebbe benissimo essere dovuto a migliori qualità degli annunci e dei prezzi pagati. Nonostante questo, alcuni potrebbero avanzare dubbi sulla correttezza di questa condotta (qui trovate l’ultima risposta alle accuse mosse dalla Commisione Europea), anche pensando a come l’azienda, tramite i propri algoritmi, abbia l’ultima parola sul posizionamento degli annunci stessi.

Voi cosa ne pensate di queste analisi? Google è libera di pubblicizzare come meglio crede i propri prodotti all’interno della propria piattaforma di pubblicità o secondo voi possono insorgere problematiche legate alla concorrenza? Diteci la vostra con un commento qui sotto.