Il colosso di Mountain View ha rivelato che chiuderà Google Hire, il sistema di tracciamento delle domande di lavoro lanciato appena due anni fa.

Google ha creato Hire nel tentativo di semplificare il processo di assunzione per le piccole e medie imprese, con un flusso di lavoro che ha integrato attività come la ricerca di candidati, la pianificazione dei colloqui e il feedback su potenziali assunzioni nella G Suite.

Lo strumento aveva un costo che variava da 200 ai 400 dollari al mese in base al numero di licenze G Suite ed è nato in seguito all’acquisizione di Bebop, una società fondata da Diane Greene, fondatrice di VMware, per un totale di 380 milioni di dollari nel 2015. Greene ha continuato a ricoprire il ruolo di CEO della divisione Cloud di Google, ma lo ha lasciato all’inizio del 2019.

Google afferma che Hire non verrà chiuso fino all’1 settembre 2020, pertanto sarà possibile continuare a usarlo per un altro anno intero, ma con tutta probabilità non verranno aggiunte nuove funzionalità.

In una FAQ di supporto Google afferma che i clienti non vedranno costi aggiuntivi per Google Hire dopo il prossimo ciclo di fatturazione.

In un’e-mail ai clienti, Google manifesta la sua riconoscenza nei loro confronti e li informa che la società sta concentrando le risorse su altri prodotti nel portafoglio di Google Cloud.