Google celebra oggi il proprio ventesimo compleanno e ha deciso di festeggiare l’importantissima ricorrenza introducendo una serie di novità legate proprio alla ricerca, la funzione da cui è nato il colosso attuale.

È durata poco più di un anno l’avventura di Google Feed, utilizzato ogni mese da più di 800 milioni di utenti. Google annuncia oggi tre novità legate alla funzione di Ricerca, e la prima novità riguarda proprio Google Feed, che ci saluta per lasciare il posto a Google Discover.

Insieme al nuovo nome, decisamente più consono con la missione della funzione, che è appunto quella di permettere agli utenti di scoprire nuovo notizie, arriva un nuovo look, con delle intestazioni per ogni topic che spiegano i contenuti e aiutano a ottenere maggiori informazioni in merito.

A fianco dei topic troveremo la nuova icona Discover, che sarà presente anche in Ricerca Google per uniformare l’esperienza utente. Sarà possibile seguire un determinato topic per ottenere sempre le relative novità nel proprio Discover.

Il nuovo Google Discover propone ora anche video e contenuti visuali, a fianco dei classici articoli che hanno sempre caratterizzato la sezione. Se state pianificando un viaggio, Discover vi proporrà il contenuto più adatto, pubblicato magari qualche mese fa, che suggerisce i luoghi da visitare e i migliori locali in cui mangiare.

E non finisce qui, visto che utilizzando il layer Topic nella Knowledge Graph, Google proporrà i contenuti più in linea con le capacità dell’utente. A un musicista alle prime armi verranno proposti numerosi tutorial e corsi base e agli artisti più esperti verranno suggerite nuove tecniche avanzate.

È ora più semplice indicare se vogliamo ricevere più o meno notizie su un certo argomento, utilizzando i te puntini a fianco di ogni news e i risultati saranno proposti in diverse lingue, basandosi ovviamente sulle preferenze dell’utente. Al momento quest’ultima funzione è disponibile in inglese e spagnolo, ma solo negli USA, e si espanderà molto presto in altri Paesi e con il supporto ad altre lingue. Google Discover arriverà a breve anche nella home page di Google, portando dunque una maggiore continuità nelle ricerche di nuovi contenuti, o di quelli preferiti.

Proprio in questo contesto di innesta la seconda novità, che arriva su Ricerca Google e permette di riprendere le ricerche effettuate in passato, con un notevole risparmio di tempo e facilitando l’approfondimento di alcuni argomenti. Effettuando una ricerca già effettuata in passato, l’utente vedrà ora comparire una scheda con le pagine visitate nelle ricerche precedenti. Risulterà quindi più facile riprendere il filo di una ricerca già effettuata, trovando i siti visitati e da escludere o rivedere.

E per rendere tutto ancora più semplice e intuitivo, ecco arrivare le Collezioni che si propongono come una versione evoluta dei Preferiti. È possibile salvare i riferimenti ai siti visitati, agli articoli letto o alle immagini cercate, visualizzando il riepilogo in comode schede e usufruendo dei consigli forniti da Google per esplorare maggiormente determinati contenuti.

Se tutto questo non basta, ecco l’organizzazione dinamica dei risultati delle ricerche. Piuttosto che mostrare i risultati in un ordine predeterminato, la nuova ricerca è in grado di adattarsi per fornire i risultati più adatti al contesto, aiutando gli utenti a trovare più facilmente le informazioni di cui necessitano.

Le schede dinamiche, ovviamente, aggiornano in continuazione i contenuti con le nuove informazioni che vengono pubblicate nel web, per garantire realmente una visualizzazione dinamica.

Tutto questo è possibile grazie al Topic Layer che tiene traccia del cambiamento negli interessi degli utenti per garantire risultati di ricerca sempre in linea con i reali interessi di ciascun utente. E siamo arrivati alla terza novità, già anticipata a inizio articolo, ovvero un maggior numero di contenuti visuali nelle ricerche.

Se inizialmente i risultati delle ricerche erano esclusivamente testuali, nel tempo Google ha proposto un contenuto sempre crescente di immagini, clip e video relativi all’argomento cercato, adattandosi ai cambiamenti della società. Ecco dunque che anche Google Immagini si evolve, introducendo nuovi contenuti.

Si parte dalle Storie nei risultati, per fornire contenuti dinamici e veloci da consultare, proprio come le storie che siamo abituati a consultare sui principali social network. Grazie alla propria esperienza nella ricerca, Google è inoltre in grado di comprendere il contenuto dei video e proporre quelli che sono più pertinenti con le ricerche effettuate, aiutando effettivamente l’utente a trovare ciò che ha cercato.

Anche la ricerca delle immagini è stata migliorata e ora l’algoritmo di ricerca dà un maggior peso a quelle immagini inserite in pagine ricche di contenuti, per offrire maggiori informazioni agli utenti. Viene inoltre data priorità alle pagine più recenti, che si presume possano offrire contenuti più aggiornati.

Dopo vent’anni, nel corso dei quali Google è passata dall’indicizzare pochi milioni di pagine a indicizzare centinaia di miliardi di pagine, la compagnia di Mountain View ha ben chiaro cosa ci aspetta nei prossimi venti anni. Prima di tutto viene l’utente, per il quale le informazioni sono sempre più essenziali e a cui devono essere fornite in maniera accurata.

La qualità delle informazioni fornite è essenziale, insieme alla loro rilevanza, e questo avviene grazie a un approccio algoritmico che si è evoluto nel tempo e che continuerà a cambiare nel tempo. E per ultimo, ma non meno importante, Google promette controlli rigorosi per ogni novità introdotta, per essere sicura di proporre solo le funzioni migliori nel miglior modo possibile.

Dietro a tutte le future innovazioni si nasconde l’intelligenza artificiale che ha permesso di raggiungere obiettivi impensabili vent’anni fa e che ci porterà verso nuove frontiere che attualmente sembrano oltre la nostra comprensione.