Con il lancio di Pixel e Pixel XL, Google ha impresso una svolta inedita alla propria strategia: se fino ad ora il colosso di Mountain View aveva affidato la costruzione degli smartphone Nexus a produttori terzi, in questo caso si è semplicemente avvalsa di HTC per assemblare i due dispositivi.

Ciò significa che in California vogliono prendere il controllo dell’hardware (leggete il nostro approfondimento a riguardo), e per fare ciò nei prossimi mesi assisteremo a una serie di novità. I colleghi di TechCrunch hanno intervistato Aaron Brindle, capo delle relazioni pubbliche in Canada, il quale ha spiegato che “non è questione di portare il meglio di Android agli utenti, ma il meglio di Google“.

Dopo queste parole si comprende come i Pixel siano soltanto il primo passo, al quale probabilmente seguiranno altri investimenti da parte di Google per costruire una propria linea di produzione di smartphone.

Naturalmente il punto centrale dell’esperienza Google sarà l’intelligenza artificiale: in questo campo, infatti, BigG è più avanti di tutti: basti pensare a Google Assistant, di cui al momento non esistono rivali sul mercato (i vari Siri, Cortana e Alexa non sono ancora in grado di apprendere e conversare come un umano ai livelli di GA).

Altro aspetto fondamentale sottolineato da Brindle è l’esperienza aziendale che sarà offerta agli utenti: “Riconosciamo l’importanza di creare qualcosa da zero“, cioè partendo dalla progettazione e costruzione di un dispositivo fino ad arrivare alla pubblicizzazione e alla vendita dello stesso.

In definitiva Google non sta cercando di diventare un produttore di smartphone per il puro gusto del guadagno, ma per consegnare agli utenti la prossima generazione del proprio mondo, che sarà imperniata sull’intelligenza artificiale e sul machine learning.