Una chiacchierata tra i colleghi di theverge.com e Sabrina Ellis, VP of Product di Google, ha messo in luce in modo marcato come l’annuncio di ieri in merito agli aggiornamenti dei Pixel contenga un netto cambio di passo rispetto al passato, un cambiamento mirato a conferire valore alla gamma smartphone di Big G.
Google, in sostanza, vuole abbandonare il metodo adottato ad oggi, quello di rilasciare le novità software non appena pronte, imponendosi delle scadenze temporali in corrispondenza delle quali distribuire ai Pixel un set di funzionalità nuove ed esclusive, scisse dalle patch di sicurezza che avevano e continueranno ad avere cadenza mensile. Un nuovo metodo di aggiornamento che ha pure un nome, Feature Drop, e che Sabrina Ellis commenta così: “Stiamo mirando ad una cadenza trimestrale per i Feature Drop. Impostare una struttura di questo tipo sta aiutando i nostri team a capire come regolare le tempistiche di sviluppo”.
L’obiettivo ultimo è quello di riportare l’attenzione sui Google Pixel attraverso la valorizzazione delle novità software che, raggruppate, possono avere un impatto mediatico e sulla percezione da parte del cliente maggiore rispetto al caso in cui vengano scaglionate nel tempo come accaduto finora. In questo scenario è come se si perdessero, col risultato che il cliente può percepire in modo erroneo che l’unico vantaggio nell’acquisto di un Pixel risieda nell’ottenere subito l’ultima versione di Android.
Google ha intenzione di spingere parecchio sulle novità in anteprima sui suoi smartphone, tanto che Ellis parlando dell’aggiornamento per i Pixel 4 arrivato oggi in Italia pronuncia spesso il motto “Pixel first”, prima i Pixel. Uno dei risultati di questa filosofia è immediato: la revisione alla gestione della memoria per le app in background è già realtà per i Pixel 4 mentre per tutti gli altri smartphone con il robottino verde dovrebbe arrivare con Android 11. Se così fosse i prodotti Google avrebbero in casi come questo un vantaggio di circa un anno sulla concorrenza, dunque tutt’altro che limitato alla ricezione immediata della major release.
Il nuovo approccio che mira ad accrescere l’impatto delle novità tuttavia si scontra con un aspetto che è uno dei punti fermi a Mountain View, ossia quel rollout graduale che consente di distribuire le novità dapprima ad un pubblico ridotto per verificare l’assenza di bug importanti, ed in un secondo momento all’intera platea di riceventi. A detta di Ellis, Google sta lavorando per coniugare l’immediatezza delle novità dei Feature Drop con l’esigenza di un rilascio privo di bug. Inoltre per sottolineare le novità si farà maggiore affidamento all’app Pixel Tips affinché possa guidare il processo di apprendimento degli utenti nel modo migliore.
Google, dunque, sta revisionando il proprio modo di agire per porre l’accento sui frutti del lavoro sul software evitando così che il rilascio continuo di singole funzionalità finisca col farle passare inosservate. Appuntamento al prossimo Feature Drop, tra tre mesi.