Google è interessato al modo in cui camminiamo: tra la miriade di dati che il colosso di Mountain View colleziona grazie al prezioso apporto degli utenti che utilizzando i suoi servizi, l’ultima trovata di BigG punterebbe a capire e comprendere come e dove camminiamo. Scopriamo perché questo dovrebbe interessare a Google, e come potrebbe utilizzarlo.

Con un brevetto già registrato, Google ha intenzione di capire come camminiamo: farlo non è poi così complicato, basta avere uno smartphone in tasca o in mano. Ci pensano poi i vari sensori – tra cui accelerometro e giroscopio – già integrati in praticamente tutti i dispositivi, in coppia con altre tecnologie quali il GPS, e qualche buon algoritmo di intelligenza artificiale in grado di coniugare tutte queste informazioni con dati meteo, reti locali e quanto possibile “assorbire”.

Il motivo è presto detto: una tale analisi potrebbe dare a Google un ottimo modo per scegliere gli annunci pubblicitari migliori da mostrarci in quel preciso momento, oppure offrirci i servizi più adatti in base a quello che stiamo facendo (una semplice passeggiata in cerca di una gelateria – ci pensa Google a trovarla – oppure un vero e proprio allenamento?).

Insomma, il brevetto lascia intendere come Google voglia sfruttare questa tecnologia e, come in ogni buon business che si rispetti, voglia cercare di trarne del profitto: i modi di certo non mancano.