Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha annunciato la realizzazione di un chip dedicato al riconoscimento vocale in grado di consumare pochissima energia: parliamo di un risparmio energetico che varia tra il 90% e il 99% rispetto alle altre tecnologie esistenti.

Lo sviluppo di questo chip è di attuale importanza, visto che sono sempre più i dispositivi che vengono dotati di assistenti vocali pronti a rispondere alle nostre richieste (come ad esempio Google Assistant o Amazon Alexa), e limitare il consumo energetico aiuterebbe a mettere una pezza alle performance delle batterie utilizzate oggigiorno nei dispositivi portatili, non sempre all’altezza delle altre tecnologie implementate in questi piccoli device.

L’occhio punta anche verso il futuro, e in particolare al settore dell’Internet of Things (IoT), dove un chip del genere potrà essere un tassello fondamentale nella realizzazione di dispositivi in grado di funzionare anche interi mesi senza ricaricare le batterie.

Questo nuovo chip implementa una tecnologia di rilevamento dell’attività vocale, in grado di scindere il rumore ambientale dalla voce vera e propria, accendendo l’hardware solamente in questo caso. Il sistema di basa sui Modelli di Markov nascosti (Hidden Markov Models HMM), e può trascrivere un input audio di lunghezza arbitraria in una frase; ovviamente il funzionamento di questo sistema è abbastanza complesso, ma per fare un esempio semplice il team ha potuto testare il riconoscimento di un input audio con 145 mila parole, e il tutto ha richiesto un consumo di soli 7,78 mW.

Complimenti dunque al team di ricercatori del MIT, che ci permetteranno di avviarci con basi più solide verso un futuro in cui gli input vocali, e quindi i sistemi di riconoscimento vocale, saranno l’interfaccia naturale in moltissime applicazioni. Siete pronti a dire addio alla cara e vecchia tastiera?