Quando parliamo di smartphone modulari non possiamo far altro che pensare a Project Ara, uno dei tanti progetti su cui lavorano i team di sviluppo di Google, o anche al nuovo LG G5 (anche se la modularità in questo caso è un po’ limitata); l’idea di poter cambiare componenti, però, non è la sola possibile per raggiungere l’obiettivo di un dispositivo modulare: dall’University of Bristol ecco infatti un concept di uno smartphone in grado di cambiare forma in base al nostro utilizzo.

Si chiama Cubimorph e, ad una prima occhiata, sembra più un pezzo di un cubo di Rubik senza colori piuttosto che uno smartphone. Per ora, tra l’altro, Cubimorph non può titolarsi del titolo di smartphone, visto che si tratta solo di un prototipo non funzionante.

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Cubimorph è realizzato da una serie di piccoli moduli di forma cubica con tutte le superfici sensibili al tatto (6 piccoli schermi touchscreen); questi moduli sono connessi uno con l’altro in modo tale da permettere all’utente di realizzare varie forme, dal semplice rettangolo tipico di uno smartphone a quello più complesso di un controller per i videogiochi.

Ovviamente gli ostacoli per la realizzazione di un dispositivo tale sono molti (e al momento sembrano non essere superabili): dove verranno collocati i componenti (tra cui il grosso problema della batteria, nota per non essere propriamente un componente miniaturizzato)? Come verranno ridotti gli spazi tra un cubo e l’altro?

Che ne dite di questo nuovo ed innovativo modo di pensare la modularità? Fatecelo sapere con un commento.

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