La ricetta di Google per migliorare l’esperienza d’uso di Android non passa solo per una serie di interventi e modifiche per renderlo più reattivo e performante ma anche attraverso l’ecosistema delle applicazioni. Ecco perché anche gli sviluppatori dovranno fare la loro parte se non vorranno essere penalizzati rispetto a chi lavora bene.

Al Google I/O 2017 Big G ha infatti annunciato nuove misure per forzare in qualche modo la mano agli sviluppatori e penalizzare le applicazioni che non sono il linea con gli Android Vitals. In sostanza le applicazioni che si troveranno nella parte bassa della classifica, parlando di stabilità, efficienza energetica o velocità di rendering, saranno penalizzate.

Sono almeno sei, secondo il project manager di Google Fergus Hurley, i parametri “vitali” che verranno tenuti in considerazione:

  • avere un errore del tipo “L’applicazione non risponde”;
  • avere almeno un crash dell’applicazione;
  • avere un’applicazione che tiene “sveglio” un dispositivo per più di un’ora;
  • avere un’applicazione che “risveglia” un dispositivo per più di 10 volte in un’ora;
  • avere un’applicazione che gira a meno di 60 frame al secondo
  • avere un’app con un rendering rallentato o che si blocca.

Ovviamente Google terrà conto del fatto che su alcuni dispositivi più obsoleti ci potranno essere dei cali di prestazioni ma in linea di massima gli sviluppatori sono avvisati: le applicazioni che si troveranno nell’ultimo 25% di questa classifica saranno indubbiamente penalizzate e la loro visibilità nel Play Store ne risentirà pesantemente tanto da farle letteralmente sparire nell’ombra.

Secondo Google infatti gli sviluppatori che non curano questi aspetti non si limitano a darsi la zappa sui piedi da soli ma arrecano un danno a tutto l’ecosistema. Non è chiaro se le applicazioni meno performanti spariranno completamente dal Play Store ma quello che sembra certo è che non le troveremo tra le applicazioni consigliate.