Continuiamo a parlare di Android 8.0 Oreo e delle tantissime novità nascoste sotto il cofano che stanno emergendo in questi giorni. Molte sono destinate principalmente agli sviluppatori o a migliorare funzioni già esistenti in modo più o meno evidente.

Partiamo con una rinnovata gestione dei permessi runtime, introdotta con Android 6.0 Marshmallow, che richiede un consenso esplicito da parte degli utenti per abilitare determinati permessi. Alcune applicazioni come Snapchat utilizzano le API di Android 5.0 Lollipop per ottenere automaticamente i permessi di cui necessita, senza richiederli espressamente all’utente.

Con il nuovo sistema, introdotto in aprile sull’AOSP e implementato in Android 8.0 Oreo, saranno concessi automaticamente alcuni permessi solo alle applicazioni che abbiano come target almeno Marshmallow. Per il momento l’unico permesso che può essere ottenuto è ANSWER_PHONE_CALLS, che permette alle applicazioni di rispondere automaticamente alle chiamate. In questo modo gli sviluppatori saranno costretti a utilizzare le nuove API per rispondere ai nuovi requisiti.

Android 8.0 Oreo introduce nuovi comandi ABD per testare le applicazioni in VR. Sarà possibile attivare la modalità VR persistente e modificare i parametri dello schermo. In questo modo gli sviluppatori potranno condurre con maggiore facilità la fase di test e debug delle nuove app.

Chiudiamo con una novità molto attesa, che riguarda la possibilità di avviare Google Assistant all’interno di un’applicazione, garantendo una migliore integrazione tra l’assistente virtuale di Big G e le applicazioni di terze parti, sviluppate appositamente per Android 8.0 Oreo.

In realtà l’integrazione è aperta anche ad altri assistenti virtuali, che potranno essere chiamati dalle applicazioni. Se lo smartphone disporrà di diversi assistenti virtuali, l’utente potrà decidere quale avviare, garantendo la massima liberta di azione.

Vai a: Android 8.0 Oreo, ecco tutte le novità: video prova sul nostro Google Pixel