Da qualche ora la Rete è invasa da notizie relative a nuove funzioni e requisiti che Google si appresta a imporre a tutti i produttori di smartphone che vogliono installare i servizi GMS (Google Mobile Services). La nuova versione del documento relativo all’accordo, che porta la data del 3 settembre, indica nuovi requisiti relativi al logo iniziale e alla certificazione di nuovi dispositivi.

Logo Powered by Android

A partire dal primo gennaio 2020 i partner dovranno utilizzare le nuove linee guida per il logo Powered by Android visualizzato all’accensione del dispositivo. In particolare dovrà essere utilizzato il nuovo font Android insieme alla nuova testa della mascotte, presentati qualche settimana fa.

Il requisito dovrà essere rispettato da tutti i nuovi dispositivi che saranno lanciati con Android 10, ma Google suggerisce che la modifica sia introdotta anche per tutti gli aggiornamenti dalle versioni precedenti. In questo modo il colosso californiano vuole che risulti chiaro, per i consumatori, la presenza di una versione compatibile di Android all’interno dello smartphone acquistato.

Certificazione Android 10

Oltre al nuovo requisito riguardante il logo, i produttori di smartphone dovranno necessariamente utilizzare Android 10 sui nuovi smartphone. La deadline è stata fissata al 31 gennaio 2020: fino a quella data potranno essere certificati nuovi smartphone con Android 9 Pie a bordo, mentre dal primo febbraio 2020 la licenza GMS sarà concessa esclusivamente ai nuovi smartphone che monteranno nativamente Android 10.

Questo ovviamente non significa che tutti i nuovi smartphone lanciati dopo il primo febbraio 2020 monteranno Android 10, visto che i produttori potrebbero richiedere la certificazione in anticipo e rilasciare i nuovi dispositivi a qualche settimana di distanza. una prassi ormai consolidata.

Google continuerà inoltre ad approvare gli aggiornamenti di sistema basati su Android 9 Pie solo fino al rilascio di Android R (o Android 11), verosimilmente verso la fine di agosto del 2020. In questo modo Google cerca di spronare i produttori a rilasciare più rapidamente gli aggiornamenti alle nuove versioni di Android, per cercare di colmare, per quanto possibile l’enorme divario che la separa da iOS, dove la percentuale di adozione della versione più recente raggiunge vette inavvicinabili dal robottino verde.