È sempre affascinante guardare quei film di fantascienza in cui un generale militare per accedere ad un’area riservata avvicina l’occhio ad un sensore che scannerizza l’occhio in modo da sbloccare l’entrata. A volte non ci accorgiamo nemmeno di come quella tecnologia che sembra così lontana dal nostro immaginario collettivo sia molto più accessibile di quello che noi pensiamo. Infatti l’autenticazione tramite analisi di dati rilevati dal nostro corpo sarà presto una realtà molto vicina, tanto da poter essere integrata proprio nei nostri smartphone Android.

Proprio così! Potremo sostituire la nostra lockscreen con un sistema che riconosce la nostra faccia o che scannerizza l’iride del nostro occhio. Ma prima di abbandonarci alle nostre fantasie, cerchiamo i capire meglio di cosa si tratta e come funziona questa tecnlogia.

BioLock può funzionare insieme al normale locco con password o pattern per aumentare il livello di sicurezza dei nostri dati. Possiamo scegliere tra vari metodi di protezione che vanno dal riconoscimento facciale allo scanner dell’iride o al riconoscimento vocale. Durante il primo avvio dell’applicazione possiamo impostare i nostri dati biometrici che il programma userà per confrontare ad ogni nuovo sblocco i dati che andrà ad analizzare. L’applicazione utilizza infatti degli speciali algoritmi usati in campo militare che analizzano la dilatazione della pupilla e i riflessi di luce sui nostri occhi in modo tale che se anche avviciniamo una foto il programma riconoscerà la faccia come finta e rimarrà bloccato.

L’applicazione è sviluppata dalla Blue Planet Apps e al momento non è ancora stata rilasciata una versione beta ufficiale, ma i ragazzi di Android Guys sono stati contattati dalla società per effettuare una prova hands-on e cominciare a capire realmente di cosa è capace. Nel video di seguito possiamo vedere come l’app funzioni. Anche se è ancora molto lenta, gli algoritmi sembrano funzionare, infatti il programma analizza con accuratezza gli occhi del ragazzo (si vede dai puntini bianchi che ogni tanto compaiono).

Per lo sviluppo di BioLock, la Blue Planet Apps ha ingaggiato un personaggio che è molto attivo nel campo dello sviluppo di Android, parliamo di Koush: il creatore di ROM Manger, ClockWorkMod Recovery e uno degli sviluppatori che contribuiscono alla creazione della CyanogenMod. Ecco il comunicato che annuncia la partnership con Koush per l’implementazione di BioLock nella futura CM 7 su Nexus S:

“Koush is going to spend the time to get BioLock put into CM7 on the Nexus S as the lockscreen. This will be the first time we release it to the public and will be our beta. It will give us a chance to learn about how users use face/voice recognition what they like, what they don’t, what improvements we can make, etc.. From this group, we will expand and adapt BioLock, to hopefully spread onto more CM versions and other devices (with Front facing cameras of course). This will constitute the BioLock Beta test group.”

L’integrazione nella CM7 è ancora in forse, poichè il codice sorgente di BioLock non è open mentre quello della CM 7 si, di conseguenzea si dovrebbe sviluppare una ROM con BioLock basata sul sorgente della Cyanogen.

Insomma una tecnologia molto avanzata per la protezione dei ostri dati direttamente sul nostro telefono Android. Pensate sia utile o forse è ancora presto per queste tecnologie? A voi i commenti

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