La crisi del settore mobile di Samsung potrebbe derivare da un orientamento del management aziendale verso il breve periodo. Il colosso coreano è stato da sempre interessato a proporre sul mercato il miglior hardware del momento senza curare in maniera adeguata il software. Ne consegue un problema di fidelizzazione della clientela, derivante dalla scarsa integrazione ed ottimizzazione hardware-software.

I dispositivi di Samsung, soprattutto negli ultimi anni hanno acquisito caratteristiche premium sotto tutti gli aspetti. Basti pensare agli ultimi top di gamma, costruiti in vetro ed alluminio, alimentati da un hardware stratosferico. Il problema è che la TouchWiz con i vari software e app collegati, sono scarsamente sviluppati in confronto alla concorrenza, rappresentata principalmente dall’altro più grande player di mercato, quello che  marchia i suoi dispositivi con la mela morsicata.


Secondo gli ultimi dati di TrendForce, il produttore sudcoreano quest’anno venderà ben 100 milioni di dispositivi in più di Apple ma la sua quota di mercato potrebbe scendere al di sotto del 20%. La divisione Mobile, nei primi nove mesi dell’anno, ha rappresentato circa il 39% degli utili totali della società, contro il 68% del 2013.

Le vendite nell’anno corrente sono state guidate essenzialmente dalla gamma medio-bassa, anche se l’azienda quest’anno ha lanciato smartphone validissimi come Galaxy S6, S6 edge, S6 edge+ e Note 5. Dalle indiscrezioni emerse dagli ex lavoratori Samsung, il problema, come precedentemente accennato, è insito nell’orientamento del top management verso il breve termine.

JK Shin, head of Samsung Mobile Communications, introduces the new Samsung Galaxy S4 mobile phone at Radio City Music Hall in New York, NY, Thursday, March 14, 2013. Photograph: Victor J. Blue

Senza uno sviluppo adeguato del software è difficile fidelizzare la clientela; l’unica feature realmente utile sotto questo aspetto sembra essere Samsung Pay. Tuttavia un semplice metodo di pagamento non può costituire una motivazione tanto importante da far virare le preferenze del consumatore verso una fiducia di lungo termine. La fascia bassa di Samsung riporta numerosi problemi di ottimizzazione software che portano il dispositivo al limite dell’utilizzabilità nei giro di qualche mese dall’acquisto.

Il cambio ai vertici avvenuto qualche tempo fa potrebbe suggerire un cambio di strategia. Proprio Dongjng Koh è stato colui che ha favorito lo sviluppo di Samsung Pay. Quello che serve a Samsung per poter tornare la potenza di un tempo è una strategia di fidelizzazione del cliente, con un orientamento di lungo periodo incentrato sul software, non considerato un puro strumento di marketing come accaduto fino ad ora. Il miglior hardware sul mercato da solo non basta.

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