Da ZTE, Qualcomm e Wearsafe arriva una nuova partnership volta ad alzare nei dispositivi indossabili il livello di sicurezza sui monitoraggi personali.

Annunciata in occasione del CES 2018, tale collaborazione vedrà ZTE progettare e realizzare dispositivi indossabili sicuri grazie alle soluzioni offerte dalla piattaforma Qualcomm Snapdragon Wear 1100 e dal software sviluppato da Wearsafe.

Sarà pertanto possibile inserire sistemi di risposta alle emergenze personali (PERS), talvolta chiamati anche allarmi medici (si tratta di trasmettitori wireless che tracciano la posizione GPS dell’utente e forniscono tali informazioni a soccorritori, società di monitoraggio o familiari quando viene attivato il pulsante di emergenza), in comuni smartwatch.

Restando in casa Qualcomm, il produttore statunitense ha annunciato due “Home Hub Platforms“, ossia chipset all-in-one che sono pre-certificati per Google Cast e Google Assistant, in modo che i produttori possano integrare tali soluzioni nei propri device con poco sforzo.

La prima piattaforma Home Hub, basata sul SoC Qualcomm SDA212, è progettata per dispositivi IoT senza schermo. La seconda, basata sul SoC Qualcomm SDA624, è pensata per l’uso in schermi intelligenti, telecamere di monitoraggio domestico, pannelli di sicurezza e altri dispositivi multimediali.

Anche Rockchip ha annunciato un SoC per Android Things: si chiama RK3229 SOM e presenta un processore quad-core ARM Cortex-A7, WiFi, Bluetooth e la pre-certificazione per Google Cast e Google Assistant.

Sempre a proposito di Qualcomm, i dirigenti di Oppo , Vivo e Xiaomi hanno manifestato preoccupazioni per il tentativo di acquisizione del chipmaker statunitense da parte di Broadcom.

A preoccupare i tre produttori cinesi vi sarebbe il rischio che Broadcom aumenti i prezzi dei chip e tagli la spesa di Qualcomm per la ricerca e lo sviluppo, possibilità che a loro avviso potrebbe danneggiarli nel lungo termine.