Sono passati pochi giorni dall’inizio della commercializzazione della versione ceramica di Xiaomi Mi 6, che dovrebbe essere abbastanza difficile da reperire vista la difficoltà del processo produttivo. Il sito cinese it168, noto per i suoi teardown, è riuscito a entrare in possesso di un esemplare e lo ha disassemblato completamene per scoprire le soluzioni adottate dal produttore cinese in questa edizione speciale.

La prima cosa che si nota rimuovendo la cover posteriore è la presenza di due anelli dorati che circondano le due fotocamere posteriori e un dissipatore in grafite, necessario per sopperire alle scarse capacità di dissipazione della ceramica. Il modulo batteria di Xiaomi Mi 6 ha uno speciale isolamento per proteggerla da calore generato dal dispositivo.

Lo smartphone dispone di un lettore di impronte frontali utilizza una soluzione IFS (Invisible Fingerprint scanner) collocata sotto al vetro frontale, ma non di tipo ultrasonico come l’unità utilizzata su Xiaomi Mi 5S. La batteria non è rimovibile e i tecnici di it168 sconsigliano di provare a rimuoverla per evitare di danneggiarla.

Il comparto fotografico utilizza un modulo Sony Exmor IMX268 sul frontale mentre l’accoppiata posteriore è composta da un sensore Sony Exmor IMX386 e un Samsung S5K3M3. La scheda madre principale è dotata di ulteriori sistemi di dissipazione del calore.

Nella foto sottostante a sinistra sono visibili in rosso il modulo GSM/EDGE prodotto da Broadcom, in viola la GPU Adreno, in blu l’amplificatore Skyworks, in ciano il modem LTE X16 di Qualcomm e in verde il LED a doppia tonalità. Nella foto di destra invece in rosso è evidenziato il SoC Snapdragon 835, in verde la RAM da 6 GB, in blu il chip di gestione dell’alimentazione, in giallo il chip secondario di gestione dell’alimentazione e in viola il comparto per le SIM.

A seguire trovate le immagini del teardown completo di Xiaomi Mi 6 nella versione ceramica, che in Cina è in vendita a 2999 yuan, circa 391 euro.

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