Si avvia alla chiusura la lunga indagine relativa alla fatturazione a 28 giorni, introdotta alcuni anni fa dagli operatori telefonici italiani e sulla quale è intervenuto il Governo con una legge ad-hoc. Dopo parecchio tempo e una lunga quantità di ricorsi, siamo giunti al momento delle sanzioni irrogate oggi dall’Antitrust (AGCM) che dovrebbe aggiungere la parola FINE all’intera vicenda.

Il totale delle sanzioni irrogate supera i 200 milioni di euro, anche se in prima istanza tale cifra superava gli 800 milioni di euro. Applicando le attenuanti e una riduzione, ritenuta ragionevole, del 70%, il totale è sceso a cifre meno elevate.

Nel dettaglio Fastweb dovrà pagare 14.756.250 euro, TIM 114.398.325 euro, Vodafone 59.970.351,25 euro e Wind Tre 38.973.750 euro, dati basati ovviamente sui diversi volumi di vendita realizzati dagli operatori nel periodo preso in esame.

L’AGCM ricorda che nel corso delle indagini è emersa una strategia comune tra gli operatori, resa possibile dall’associazione di categoria Asstel, in particolare per quanto riguarda il ritorno alla fatturazione mensile che ha portato al mantenimento degli aumenti introdotti in precedenza.

Tale accordo era però stato scoperto dall’Autorità garante che aveva preso le necessarie misure affinché non potesse essere messo in atto, con il risultato finale di una diminuzione dei prezzi rispetto agli aumenti paventati inizialmente. Potete leggere il testo integrale del provvedimento sul sito ufficiale di AGCM a questo indirizzo.

Le associazioni dei consumatori che si erano rivolte alle autorità per intervenire sulla situazione hanno espresso la propria soddisfazione e sperano che la vicenda serva da lezione per gli operatori, che dovranno cercare di riconquistare la fiducia dei propri clienti.