Vodafone è stata condannata al rimborso dal tribunale di Ivrea in ordine alla fatturazione a 28 giorni e dovrà ora comunicare a tutti i propri abbonati il diritto alla restituzione delle somme prelevate illegittimamente.

Insomma Vodafone è tenuta ad informare i propri clienti a proposito delle pratiche di rimborso, dovute per effetto dell’applicazione di 13 rinnovi in luogo di 12. Lo scorso 29 marzo il tribunale di Ivrea ha accolto con un’ordinanza cautelare le domande del Movimento dei consumatori, che chiedeva di inibire a Vodafone ogni sistema di fatturazione a 28 giorni per la telefonia fissa e ogni pattuizione contrattuale che consentisse cicli di rinnovo e fatturazione per periodi inferiori al mese o a suoi multipli. L’organo giudiziario ha riconosciuto la nullità delle clausole contrattuali che a partire dal mese di giugno dello scorso anno avevano consentito a Vodafone di applicare un sistema di fatturazione a 28 giorni, evidenziando come tale sistema costituisse pratica commerciale scorretta, tale da ledere i diritti dei consumatori.

Alla luce di queste considerazioni, il tribunale di Ivrea ha inibito l’applicazione delle suddette clausole e dei citati sistemi di rinnovo e fatturazione a 28 giorni, condannando Vodafone a pubblicare il dispositivo dell’ordinanza sulla home page del proprio sito ufficiale e su vari quotidiani. L’operatore, inoltre, sarà tenuto ad inviare ai propri abbonati una comunicazione che li informi della riconosciuta illegittimità della fatturazione ogni 4 settimane, del conseguente ripristino della fatturazione su base mensile e del diritto alla restituzione delle somme che siano state indebitamente corrisposte.

Gli avvocati Paolo Fiorio e Corrado Pinna, che hanno prestato la propria assistenza al Movimento dei consumatori nella causa, si sono espressi a commento della decisione del tribunale di Ivrea al fine di operare dei chiarimenti: «Questi provvedimenti fanno finalmente chiarezza sui diritti dei consumatori, in linea con la l. 172/2017 che ha imposto la fatturazione mensile e con la decisione del Tar che ha confermato la delibera dell’Agcom che, per i contratti relativi alla telefonia fissa, imponeva la fatturazione su base mensile». Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori, ha inoltre dichiarato: «E’ ora che finisca il braccio di ferro tra le compagnie telefoniche, i consumatori e l’Autorità. Vodafone restituisca subito quanto indebitamente percepito. In caso contrario la nostra associazione promuoverà un’azione di classe per tutelare milioni di cittadini ingiustamente danneggiati».

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