Xiaomi continua il suo percorso verso la ricerca della perfezione nella fotografia da smartphoneXiaomi 14 Ultra è l’ultimo capitolo scritto dalla casa cinese con cui cerca di dettare un nuovo standard fotografico sui telefoni di fascia alta. Attenzione però, perché questo smartphone non è pensato per essere di massa, non è pensato per snocciolare record di vendita mondiali, è pensato per giocare un’altra partita e conquistare il cuore degli appassionati della fotografica. L’hardware di fascia alta c’è, la collaborazione con Leica anche, il kit fotografico per trasformarlo in simil compatta compatta pure: con queste premesse la tavola è imbandita a puntino. Vediamo all’interno della nostra recensione se Xiaomi è riuscita a staccare la concorrenza oppure no, pregi e difetti di questo fotocamera smartphone.

Unboxing di Xiaomi 14 Ultra

La confezione di vendita di Xiaomi 14 Ultra è, al solito per la casa, molto completa: oltre allo smartphone sono presenti una cover protettiva in plastica rigida, che mantiene l’ottimo grip dello smartphone, un caricabatterie da 90 W e il cavo di alimentazione e trasferimento dati, oltre alla clip per rimuovere il carrellino della SIM. Insieme a Xaomi 14 Ultra arriva anche in Italia il Kit Fotografico (in regalo per chi pre-ordinava entro il 25 marzo 2024, altrimenti venduto a parte da 199€) che comprende una impugnatura con batteria da 1500 mAh, cover dedicata, anelli intercambiabili per filtri ND.

Video recensione di Xiaomi 14 Ultra

Design & Ergonomia

Xiaomi 14 Ultra mantiene fede ai tratti stilistici tracciati dal suo predecessore tant’è che le differenze estetiche sono minime. Se però aumentiamo lo zoom del nostro sguardo saltano all’occhio dei materiali più resistenti e una solidità complessiva maggiore. La scocca è realizzata in una particolare lega di alluminio che secondo l’azienda resiste alle torsioni meglio di quanto faccia la scocca in alluminio e titanio di iPhone 15 Pro Max, di conseguenza la costruzione è impeccabile, la certificazione contro acqua e polvere è presente, IP68, mentre sul fronte non adotta un vetro protettivo Gorilla Glass ma un vetro rinforzato proprietario, lo Xiaomi Shiled Glass, con una durezza sulla scala Vickers di 860, che per darvi un’idea è leggermente superiore a un vetro temperato che ha una durezza di 670. La resistenza alle cadute dovrebbe esserci tutta dunque ma attenzione che a risentirne potrebbero essere le parti mobili del comparto fotografico per cui vietato maltrattarlo.

L’obiettivo di Xiaomi era evidentemente quello di proporre qualcosa che richiamasse una fotocamera, quando posto orizzontalmente, ed è sicuramente riuscita nell’intento. A impreziosire il design quest’anno è il camera Grip, migliorato rispetto alla generazione passata; innanzitutto ha una batteria integrata da 1500 mAh, che garantisce una sessione fotografica più estesa senza la paura di arrivare a sera senza batteria, inoltre è dotato di pulsante a doppia corsa di scatto, pulsante video, levetta per lo zoom e la ghiera di regolazione dell’esposizione. È solido ma pur sempre realizzato in plastica, peccato per il prezzo di vendita singolo che attestandosi a 199€ risulta essere un po’ caro.

Tecnologicamente parlando non gli manca nulla ed è anche per questo che il peso lievita fino a 224 grammi, impegnativo ma ben distribuito lungo lo smartphone.

Tornando sul tema multimedialità il livello è molto alto: le cornici lungo i bordi misurano 1,8mm, il vetro è stondato su tutti e 4 i lato ma la curvatura non influisce sul display per cui non ci sono tocchi involontari o riflessi fastidiosi. Lo schermo è un TCL CSOT a tecnologia OLED da 6,73”, 3200×1440 pixel e refresh rate dinamico da 1 a 120 Hz. Ha una luminosità di picco pari a 3000 nits e un PWM Dimming di 2160Hz (che migliora il comfort visivo a chi ha problemi con gli AMOLED a bassi livello di luminosità), con supporto dolby vision e HDR 10. Uno schermo di qualità, decisamente promosso così come la qualità audio stereo seppur non abbia superato la concorrenza.

Promosso anche sulla vibrazione che è bella corposa e piacevole e sulla presenza del sensore di prossimità di tipo fisico.

Prestazioni

La scheda tecnica di Xiaomi 14 Ultra ci racconta di uno smartphone al vertice per quanto concerne l’aspetto tecnologico. Il processore è il Qualcomm Snadpragon 8 Gen 3 con 12 GB di RAM e 512 GB di memoria interna (unico taglio disponibile in Italia) di tipo UFS 4.0. Xiaomi spinge sempre molto sulle performance e lo fa anche questa volta totalizzando di fatto numeri altissimi nei benchmark, ma l’aspetto più interessante riguardo l’assenza di problemi di surriscaldamento, grazie a un sistema di raffreddamento ancora più ampio, tale da andare a dissipare anche i sensori fotografici.

Lo stesso discorso vale per la connettività con supporto al Wi-Fi 7 grazie al modem mobile di Qualcomm. Supporta ovviamente reti 4G e 5G, Bluetooth 5.4, NFC e GPS. La ricezione è buona, un filo migliore a Xiaomi 13 Ultra grazie a una redistribuzione delle antenne.

L’unica mancanza in termini hardware è l’assenza del supporto alle e-SIM, inspiegabile nel 2024 e soprattutto in relazione al fatto che è presente invece sul fratello minore Xiaomi 14.

Funzionalità

Il sistema operativo è stato rinnovato, ora si chiama HyperOS e non più MIUI ma è pur sempre Android (aggiornato alla versione 14); è stato alleggerito e in parte migliorato come già rilevato nella recensione di Xiaomi 14. In linea generale adesso il software possiamo descriverlo come più coerente, con una sinergia migliore tra grafica, animazioni e vibrazioni rendendo tutta l’esperienza d’uso complessivamente più appagante.

Dove Xiaomi deve cambiare rotta però è sulle applicazioni proprietarie pre-installate. Il bloatware è il solito con app come Booking, Amazon, Linkedin, Opera, Aliexpress e simili, oltre alle app proprietarie di Xiaomi come Xiaomi Community. Il vero “problema” però sono le app proprietarie di Utility come Mi browser e Mi Video una volta aperta iniziano occasionalmente a mandare notifiche di cui poca utilità.

Lato produttività in confronto coi principali rivali come samsung, honor e motorola manca ancora una modalità desktop ma la HyperOS dovrebbe rappresentare il primo passo verso un ecosistema ancora più integrato e funzionale in termini di connettività, vedremo dove arriveremo nel frattempo arriverà pure l’auto di Xiaomi la SU7, insomma ci sarà da parlarne.

Buone nuove per chi cerca un supporto software duraturo, infatti i nuovi Xiaomi 13 Ultra verrà supportato per 3 aggiornamenti di Android e 5 anni per le patch di sicurezza.

Fotocamera

Xiaomi 14 Ultra rappresenta un’ulteriore evoluzione rispetto a Xiaomi 13 Ultra nel comparto fotografico. Nuovi sensori che insieme propongono un poker da 50 megapixel utilizzando solo due sensori differenti:

  • 12 mm: sensore ultra-grandangolare da 1/2,51”: 50 MP, f/1.8, 122°, Dual-Pixel PDAF;
  • 23 mm: sensore principale da 1”, 50 MP, con diaframma variabile a 2 stop: f/1.9 e f/4.0, pixel grandi 1.6um, PDAF, Laser AF, OIS;
  • 75 mm: sensore tele-obiettivo da 1/2,51”: 50 MP, f/1.8, Dual-Pixel PDAF, OIS (nella realtà è un 60 mm che a 75 mm viene croppato);
  • 120 mm: sensore periscopico tele-obiettivo da 1/2,51”, f/2.5 Dual-Pixel PDAF, OIS, 5x zoom ottico;
  • Fotocamera frontale da 32 MP, f/2.0, 22 mm, 0.7 µm.

La fotocamera meno interessante potrebbe essere la selfie camera tuttavia rispetto proprio al precedente modello quest’anno riesce a registrare video anche in 4K.

Xiaomi ha scelto l’attuale miglior sensore in circolazione per la principale, ovvero il Sony LYT-900 da 1 pollice con apertura variable tra f/1.63 e f/4.0, e un medesimo sensore per le altre 3 fotocamere, con un conseguente vantaggio sulla coerenza che questi sensori hanno fra di loro. Inoltre si tratta di sensori macro che di conseguenza possono essere usati come tali con una distanza massima di 10 cm col tele-obiettivo 3,2x e di 30 cm col tele-obiettivo 5x. Lo sfocato che si riesce ad ottenere è quasi surreale se si pensa che stiamo pur sempre parlando di uno smartphone.

Il massimo della resa però la si ottiene attraverso i formati grezzi ovvero i RAW, in cui può scattare con tutti i sensori in formato e così anche in modalità Ultra RAW ovvero un RAW multi-frame che permette di arrivare a una gamma dinamica di 16 bit (per cui è stato creato anche un profilo di sviluppo disponibile su lightroom e camera raw). Potete apprezzarlo in questo approfondimento dedicato che abbiamo pubblicato su YouTube.

 

Passando alla modalità punta e scatta (fondamentale su uno smartphone in quanto tale) il risultato cambia leggermente perché l’intervento del software assume maggior rilevanza. Assodato che rientra fra i migliori smartphone per fotocamera che potete acquistare, il software di Xiaomi ha margini di miglioramento soprattutto nella gestione dei forti contrasti e degli ambienti poco illuminati; la modalità notte non è ancora convincente a pieno e i sensori di cui è dotato questo smartphone possono offrire un set di dati sufficienti per fare meglio dunque ci aspettiamo miglioramenti in futuro. La collaborazione con Leica resta per cui abbiamo la duplice modalità di scatto, vibrante e naturale, per cui in base alla preferenza si può scegliere lo stile delle proprie foto.

In ambito video può registrare in 8K a 24 o 30 fps, anche in questo caso la cosa interessante è che può farlo con tutti e 4 i sensori e, in modalità LOG (con possibilità di caricare LUT personali) ma solo col sensore principale. Qui il giudizio è similare a cui si aggiunge un po’ di rumore eccessivo in ambienti poco illuminati.

Batteria & Autonomia

La batteria di Xiaomi 14 Ultra è da 5000 mAh e supporta velocità di ricarica fulminea: 90 W tramite cavo con tecnologia QC4 (in 35 minuti circa da 0 a 100%), 80 W con ricarica wireless (da 0 a 100% in circa 36 minuti) e 10 W di ricarica wireless inversa.

In termini di autonomia offre tra le 5 ore e mezza e le 6 ore di display acceso, di conseguenza chiude tranquillamente la giornata. Grazie al kit fotografico inoltre si guadagna circa 1 ora in più di utilizzo tramite la batteria integrata in esso da 1500 mAh.

In conclusione e prezzo

Xiaomi 14 Ultra è uno smartphone elitario, non solo perché rivolto a uno specifico target ma anche per un prezzo indiscutibilmente alto posizionandosi di fatto fra gli smartphone più costosi del 2024: 1499 Euro.

La casa cinese è riuscita nell’intento di realizzare lo smartphone con il comparto fotografico più avanzato del mercato strizzando l’occhio a tutti quei fotografi professionisti o amatori che da anni sognano di poter realmente lasciare la fotocamera nel cassetto lungo i propri viaggi. Tralasciando che non potrà mai sostituire una fotocamera professionale è quanto ad oggi ci si avvicina maggiormente.

Rispetto alla concorrenza è secondo solamente per l’assenza del supporto alle e-SIM e per un software leggermente più scarno dove non si vedono funzionalità legate al mondo dell’AI.

È disponibile all’acquisto sullo store ufficiale Xiaomi oppure su Amazon.

Pagella

8.6
Design
8.4
Funzionalità
10
Prestazioni
9.4
Fotocamera
8.5
Batteria
9.2