Sony e Samsung fanno parte di un consorzio chiamato FiRa (Fine Ranging) che punta sulla banda ultra larga alias ultrawide band per migliorare una funzione molto importante come il tracking della posizione.

Sarebbe un ritorno di fiamma dopo un grande successo nei primi anni del 2000, visto che altre tecnologie come il Wi-Fi e soprattutto il Bluetooth hanno preso definitivamente piede per la connessione senza fili a corto raggio.

La tecnologia ultra-wideband (UWB) non ha mai raggiunto un vero e proprio picco, ma grazie alle sue buone specifiche e potenzialità non è mai sparita del tutto dal panorama mondiale e potrebbe ritornare in auge grazie al consorzio che annovera tra i componenti proprio Sony e Samsung insieme a Bosch e LitePoint.

UWB

Per ridare vita all’ecosistema UWB ci si baserebbe sulle fondamenta dello standard esistente IEEE 802.15.4/4z, che definisce le caratteristiche per la connettività wireless a bassa velocità di dati. Come funziona l’ultra wideband?

È una tecnica di trasmissione che può inviare e ricevere tramite impulsi di energia a radiofrequenza in intervalli di poche decine di picosecondi massimo qualche nanosecondo occupando uno spettro di molto ampio (da qui il nome) visto che gli impulsi comportano pochi cicli d’onda. Naturalmente, non deve confondersi con la banda ultralarga delle trasmissioni su fibra ottica ad altissima velocità, fino a 100 Mbit delle reti di futura generazione.

Tornando alla tecnologia UWB, visto che invia miliardi di impulsi su uno spettro ampissimo (diversi GHz) il ricevitore corrispondente traduce questi stimoli in dati e non va a interferire con altre comunicazioni con una densità molto più alta, ma una minore frequenza. Da tutto questo si avrà una rilevazione molto precisa quando si effettua un tracciamento di posizione.

A cosa servirà questa tecnologia? Dalle originali applicazioni militari e medicali degli anni 2000 si passerà a tutto ciò che riguarda l’individuazione precisa in un grande ambiente. Esempio pratico: si ha il cellulare in tasca e ci si avvicina a un tornello elettronico, si sarà accreditati senza nemmeno dover estrarre lo smartphone. Ma si potrà anche trovare l’auto in un parcheggio oppure un amico in un concerto.

Si dovranno ancora attendere anni prima di vedere questa tecnologia applicata in modo concreto. Ma le premesse sono molto buone come affermato da, Yongbum Park, vice presidente della Telecommunications Technology Association: “La tecnologia da dispositivo a dispositivo senza attrezzature aggiuntive è molto utile per applicazioni domestiche o industriali. Crediamo che la tecnologia FiRa cambierà le nostre vite“. Non resta che attendere.