Samsung Sony sono certamente due fra le più grandi aziende hi-tech al mondo impegnate nel campo della telefonia. Nonostante il loro strapotere in questo settore, la serrata competizione in alcune particolari regioni geografiche sta mettendo a dura prova i loro sforzi economici. Tutto ciò si traduce nell’impossibilità per le due aziende di continuare a produrre smartphone in Cina.

Nello specifico, Samsung aveva già avviato questo percorso l’anno scorso, ma la chiusura della fabbrica a sud di Huizhou, ha definitivamente portato via il colosso da questo paese. Stessa sorte tocca a Sony, che ha invece deciso di concentrare la produzione di smartphone in Thailandia a discapito della fabbrica in Beijing.

Ma a cosa è dovuto questo cambio di rotta? Sicuramente la tenace competizione interna è uno dei fattori chiave, che va sommato ad una minore crescita dell’economia cinese. In Cina la sola Samsung ha subito un crollo di market share incredibile, passando dal 15% del 2013 ad appena l’1% nel primo quarto del 2019.

In particolare i “responsabili” di questo crollo sono due aziende altrettanto importanti: Xiaomi Huawei. Il mercato cinese si muove in maniera molto diversa da quello occidentale, dove la stragrande maggioranza degli utenti acquistano smartphone economici (Xiaomi) e  telefoni di fascia alta prodotti da Huawei ed Apple.

Per Samsung si tratta di una bella gatta da pelare, soprattutto considerando la presenza di un gran numero di smartphone di fascia bassa che, a quando pare, non riescono a distogliere l’attenzione del pubblico verso altri brand sicuramente più giovani ma altrettanto agguerriti.